di Marianna Vazzana
Sosta a tempo sulle strisce blu in centro città: il provvedimento non è ancora partito ma già divide. A favore, il Municipio 1: "È in linea con quanto chiediamo da anni, per privilegiare la sosta dei residenti e incentivare l’utilizzo dei parcheggi interrati", sottolinea il presidente Mattia Abdu, di centrosinistra. Di tutt’altra idea il presidente di AscoDuomo Alessandro Prisco, che rappresenta i commercianti: "Un’altra restrizione alle auto, che si ripercuote sul commercio ma non solo. Gli automobilisti sono ostacolati in tutti i modi". Nella Cerchia dei Bastioni attualmente la sosta è a pagamento dalle 8 alle 24. Cosa cambierà? Tutti i giorni, dalle 8 alle 19, si potrà parcheggiare sulle strisce blu per un periodo massimo di due ore di fila. Dopo le 19 e fino alle 24, invece, si potrà sostare sempre a pagamento ma senza limitazione oraria e quindi senza il tetto massimo dei 120 minuti. "Per noi – evidenzia Abdu – è condivisibile ridurre la possibilità di utilizzo delle strisce blu. All’interno della Cerchia dei Bastioni non ci sono solo 98mila residenti ma tutti coloro che per lavoro, studio, svago e altro si recano in centro: i numeri si moltiplicano ogni giorno e, per raggiungere i luoghi d’interesse le alternative sono moltissime, a cominciare dai mezzi pubblici. Ma anche chi si sposta con l’auto privata ha delle alternative alla sosta su strada, e sono i parcheggi interrati che al momento sono sottoutilizzati. È vero che le tariffe non sono uguali per tutti ma ci sono anche dei parcheggi convenzionati. E in ogni caso questo provvedimento è in linea con la prospettiva di ridurre progressivamente la circolazione dei mezzi motorizzati".
Prisco tuona: "Un altro ostacolo per i commercianti e i lavoratori del centro. C’è tutta una fetta di clienti che arriva dalla provincia. La metropolitana e i mezzi di superficie funzionano, ma ci sono momenti in cui si è “obbligati“ a utilizzare l’auto, anche solo per trasportare acquisti ingombranti. E poi si è visto che se per un qualsiasi motivo i mezzi pubblici si bloccano, vuoi per gli scioperi (che sono sempre più frequenti), vuoi per un’emergenza (come è stato per il nubifragio) la città va in tilt. Ci sono anche tanti lavoratori che arrivano da fuori città e che lavorano in orari non convenzionali: per loro l’auto è necessaria e non possono pensare di avere il parcheggio coi minuti contati".