Milano – C’era una volta il laghetto di Santo Stefano, punto d’approdo per i barconi che trasportavano sui Navigli il marmo per la costruzione del Duomo. Fu fatto scavare, nel 1388, da Gian Galeazzo Visconti nell’odierna via Laghetto, a lato della Ca’ Granda, l’ex Ospedale Maggiore oggi sede della Statale. Le imbarcazioni dirette al cantiere riportavano la scritta “Auf“, dal latino "Ad usum fabricae", che permetteva l’esenzione dai dazi: di qui l’espressione "a ufo", cioè gratis.
Completato il Duomo, nel 1857 il laghetto venne interrato: "I Navigli erano una fogna a cielo aperto e il primario dell’Ospedale chiese all’Impero austro-ungarico di chiuderli", racconta Alessandro Bazzari, che lavora in un ristorante in via Laghetto dove i “tencitt“ stoccavano il carbone trasportato sui Navigli. La strada appare oggi come una viuzza tranquilla: "Prima non venivano in molti - racconta Arianna Montanari, responsabile di una libreria - Ma ora è una strada di passaggio, soprattutto di studenti e lavoratori".