SIMONA BALLATORE
Cronaca

La svolta del Tito Livio a San Siro. Il coreutico è riunito, via alle danze

Inaugurati i nuovi spazi nella sede che accoglie le 10 classi. "Ora serve una sezione in più e uno studentato"

Sette anni fa muoveva i primi passi, in punta di piedi, il liceo coreutico Tito Livio. Oggi conta dieci classi, riunite per la prima volta sotto lo stesso tetto, in via Gozzadini, zona San Siro, a sei chilometri esatti da via Circo, dove tutto ha avuto inizio e dove resta l’indirizzo classico. "Contiamo di crescere ancora – sottolinea la nuova preside, Simona Forzoni – vorrei avere una sezione in più, una terza prima: gli spazi adesso ci sono e abbiamo una nuova aula attrezzata per la danza che si va ad aggiungere alle altre tre. L’indirizzo coreutico è un unicum a Milano, va potenziato". "Le iscrizioni galoppano – conferma il sindaco Giuseppe Sala – anche perché molti ragazzi trovano lavoro e tanti altri si avviano verso il percorso universitario. Le premesse ci sono tutte".

L’edificio è stato rinnovato da Città Metropolitana anche con fondi del Pnrr: sono stati investiti 700mila euro per rifunzionalizzare quattro aule del vicino istituto Galilei-Luxemburg, realizzare la nuova sala di danza del Tito Livio e sistemare tetto, facciata e cortile. "Non si tratta solo della forma e di una rigenerazione di edifici più funzionali: ambienti accoglienti, sicuri e improntati alla sostenibilità stimolano il processo formativo", sottolinea il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Luciana Volta, ricordando anche "il valore aggiunto dell’arte e dello sport, per la disciplina, per imparare il fair play, per la loro valenza orientativa". Danzano gli studenti per inaugurare gli spazi, mentre si ricorda la fatica fatta fin qui. "Non è stato facile in questi quattro anni – confessa l’ex preside Giorgio Galanti, sempre in prima linea per progetti educativi –. Non è stato facile per le famiglie, per i ragazzi che spesso compiono lunghi tragitti per raggiungere anche da lontano questo liceo. Non è stato facile spostarsi dall’altra parte della città per i docenti, che si sono dovuti abituare agli spostamenti nell’arco della stessa giornata e hanno dovuto sintonizzarsi con la passione grande di questi splendidi ragazzi. Ma siamo qui, a celebrare questa bellissima scuola finalmente tutta insieme, dalla prima alla quinta". Rilancia la sfida: "C’è ancora qualcosa da fare per questi ragazzi: alcuni abitano lontano, l’educandato e i convitti in città non hanno più posto. Servirebbe uno studentato anche per loro, dove poter restare la sera, senza doversi svegliare alle 5 del mattino per correre a scuola". E l’idea è quella di aggiungere un tassello in più, con un indirizzo coreutico che si innesti già alle scuole medie (se non prima), come succede per il musicale, o con un piano ancora più grande, rimasto nel cassetto: "Quando tutto è cominciato gli spazi non erano sufficienti per garantire un futuro al coreutico – conclude Michele Monopoli, alla guida del Tito Livio quando il nuovo indirizzo prendeva forma –. Lo spostamento è stato graduale, ora finalmente il coreutico può godere di una sua autonomia e chissà che non si rispolveri l’idea di creare a Milano un polo coreutico e musicale molto più forte".