San Donato Milanese (Milano) – Aumenta la Tari. E tra i commercianti serpeggia il malumore: "Non siamo il bancomat del Comune". Non piace ai sandonatesi il balzello sulla tassa rifiuti 2024 che, deciso dall’ente locale, riguarda tutte le utenze, domestiche e non. Il rincaro è stato deliberato lo scorso aprile, ma parecchi contribuenti lo hanno saputo solo ora, a ridosso della scadenza per il versamento della quota. Sono esercenti e negozianti, in particolare, a dirsi penalizzati. Per la sua birreria, il Rapsody di via Salvemini, Alessandro Finocchiaro ha pagato l’anno scorso 1.296 euro. Quest’anno l’importo da versare, con una prima rata in scadenza il 2 dicembre e il saldo al 28 febbraio 2025, è di 2.559 euro. "Ho chiesto spiegazioni al Comune - racconta Finocchiaro -, tanto più che nella comunicazione si parlava anche di un non meglio precisato “conguaglio”. Mi è stato risposto che, poiché alcune aziende si sono trasferite fuori San Donato, facendo venir meno la loro quota, si è reso necessario ridistribuire il costo del servizio su tutti i contribuenti".
Attraverso i propri canali, in effetti, già il mese scorso il Comune aveva fatto sapere che i motivi del balzello vanno ricercati negli aumentati costi nel servizio (a partire dal carburante) e nella migrazione di alcune aziende (prima fra tutte, la Saipem), che ha fatto diminuire la platea dei contribuenti. Questo ha comportato una rimodulazione della spesa su tutte le utenze paganti. "Arrabbiato? Direi, deluso - prosegue Finocchiaro -. Non si può pensare che le attività commerciali siano il bancomat dei Comuni e dello Stato".
"Un aumento più che doppio, proprio non me l’aspettavo. È mancata la comunicazione", afferma Denise Albano del bar-pasticceria "Alla Mia", in via Trieste. Sulla stessa lunghezza d’onda Pier Giuseppe Gatti: "Sono titolare del bar D’Angolo di via Libertà e della vicina tabaccheria: per entrambe le attività ha avuto un rincaro del 100% - spiega -. Ho saputo degli aumenti solo quando sono arrivate le cartelle. La cosa è rimasta a lungo in sordina e l’intera classe politica, maggioranza e opposizione, se ne è stata in silenzio. Ovviamente pagherò, ma a fronte di quali migliorie del servizio?". Della vicenda si sta interessando la sezione locale di Confcommercio, la cui presidente Caterina Ippolito rimarca: "L’ennesima misura penalizzante. E nessuno ha informato nemmeno le associazioni di categoria".