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La sbarra di accesso all’ospedale è stata danneggiata dall’auto
Attimi di terrore all’ospedale Humanitas, dove un’auto, lunedì sera, è arrivata a tutta velocità sfondando la sbarra d’ingresso del pronto soccorso. A bordo, uno dei due uomini feriti nella sparatoria avvenuta nel campo rom di via Chiesa Rossa. L’auto, dopo aver forzato l’ingresso, si è fermata bruscamente davanti alla postazione delle barelle. Poi urla, sangue e concitazione.
"Abbiamo caricato la persona sulla barella e l’abbiamo portata dentro, mentre l’auto fuggiva via, sfondando anche la barriera d’uscita", racconta un testimone. Si tratta della sparatoria in cui sono rimasti feriti Marco e Kevin Deragna, padre e figlio, rispettivamente di 58 e 29 anni. È il primo a essere stato trasportato all’Humanitas dai parenti, mentre il secondo è stato accompagnato al San Paolo.
Sono le 21.20 di lunedì quando lo stridore delle gomme rompe il silenzio. Un’auto a tutta velocità punta verso l’ingresso del pronto soccorso. "Abbiamo sentito un forte botto, provocato dall’impatto contro la sbarra d’accesso, poi una brusca frenata davanti alla postazione delle barelle", racconta un soccorritore, che aveva appena trasportato un paziente ed era in area parcheggio in attesa di direttive. "Sono stati attimi di grande tensione e pericolo. Dall’auto è sceso un uomo (Marco Deragna, il cinquantottenne, ndr), ferito e sanguinante, che urlava dicendo che gli avevano sparato e che suo figlio era stato ucciso. Lo abbiamo subito soccorso, caricato sulla barella e portato all’interno. Fortunatamente il pronto soccorso non era strapieno, ma chi era lì ha vissuto momenti di paura, proprio come noi".
"Abbiamo intuito fosse successo qualcosa di grave perché l’auto andava e veniva dall’Humanitas – aggiunge il soccorritore –. Dalle urla si è capito che un’altra persona era stata portata al San Paolo. In seguito è emerso che non era deceduta, ma rimasta ferita nello stesso agguato". Il modo in cui i parenti sono arrivati all’ospedale ha lasciato tutti senza parole. "È assurdo e inconcepibile: erano preoccupati per il ferito ma entrare sfondando le barriere e poi ripartire a razzo, mettendo a rischio l’incolumità degli altri presenti, è da folli". Poi, l’arrivo dei carabinieri che hanno ascoltato i parenti del ferito tra cui la moglie. I militari hanno presidiato la zona per evitare problemi di ordine pubblico: un’auto è rimasta in sosta con i lampeggianti accesi davanti all’ospedale fino a oltre mezzanotte.