
Quasi un milione di euro su un conto olandese, l’ex patron dell’Inter: "Tutti molto bravi, non era facile". Il ministro ha presentato una denuncia per sostituzione di persona. In arrivo quella di Tronchetti Provera.
di Anna GiorgiMILANOHanno seguito la pista dei soldi i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal procuratore capo Marcello Viola e sono arrivati dritti a sequestrare il conto olandese, intestato a più stranieri, dove, dopo vari giri, erano stati appoggiati i 980mila euro che Massimo Moratti aveva generosamente prestato a Crosetto. A quello vero, nelle sue intenzioni, per liberare una giornalista rapita in Medio Oriente. Moratti aveva disposto due bonifici, da più di 450mila euro ciascuno, pensando, come gli aveva raccontato il finto ministro della Difesa, di averli poi indietro dalla Banca d’Italia e lo aveva fatto prima ancora di insospettirsi per quella strana insistenza di un fantomatico generale che puntava smaccatamente a scucirgli altro denaro. L’ex presidente dell’Inter è finora l’unica vittima accertata della banda. Per il sequestro dell’intera cifra è stato fondamentale l’intervento tempestivo del pm Giovanni Tarzia e del colonnello Antonio Coppola che poche ore dopo la denuncia di Moratti hanno attivato subito i canali di collaborazione internazionale a livello di banche centrali.
Immediata la reazione del ministro della Difesa sui social: "Sono molto contento che i soldi sottratti con l’inganno ad un imprenditore, utilizzando la mia voce falsificata ed il mio nome, siano stati individuati su un conto olandese e bloccati nella loro interezza. Ottimo lavoro dei magistrati e delle forze di polizia". E naturalmente quella di Moratti: "Sono stati tutti molto bravi, a partire dal ministro che ci ha messo la faccia e mi ha avvisato subito. Poi il procuratore Viola e i carabinieri sono stati di una professionalità incredibile. La denuncia immediata ha facilitato la soluzione anche se non era semplicissimo". Proprio ieri mattina Crosetto aveva depositato ai carabinieri l’esposto che poi è stato trasmesso al pm Tarzia ed inserito nel fascicolo della procura. Lo stesso ministro aveva già annunciato domenica scorsa che avrebbe depositato la denuncia-querela sulla base della quale si procederà nella indagine per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alla sostituzione di persona.
La buona notizia del ritrovamento del denaro e del successivo sequestro, porta con sé anche un altro elemento positivo: nella complessità della operazione di trasmissione del milione di euro dal conto di Moratti ad una serie concatenata di conti, i truffatori hanno sicuramente lasciato qualche traccia, e su quelle gli investigatori stanno lavorando per arrivare all’identificazione dei componenti o almeno delle teste della banda.Professionisti? Si, stando a quanto hanno spiegato gli investigatori, ma con qualche falla nelle modalità di azione. A parlare al telefono non era soltanto il finto Crosetto, ma spesso era un sedicente generale. Se quella a Moratti è stata la truffa andata in porto, la lista delle persone contattate dalla banda è davvero lunga. Con la denuncia di Crosetto sono sette in tutto quelle agli atti dell’inchiesta. Ci sono le querele per i tentativi di raggiro depositate da Luxottica, famiglia Del Vecchio, dalle famiglie Beretta e Aleotti e da Esselunga, famiglia Caprotti.
È in arrivo, poi, anche quella di Marco Tronchetti Provera: anche lui avrebbe ricevuto una telefonata dal finto Crosetto, ma non è caduto nella trappola. A queste, inoltre, potrebbero aggiungersi anche altre querele, sempre per truffe tentate, degli imprenditori i cui nomi sono emersi in questi giorni, come Diego Della Valle, Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo, la famiglia Caltagirone e Giorgio Armani.