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La villetta confiscata alloggio dei carabinieri

La villetta confiscata alloggio dei carabinieri

Da bene della criminalità organizzata ad alloggio per carabinieri. Con una villetta alla fine dei confini comunali, Bollate chiude il capitolo del riutilizzo dei patrimoni strappati alla mafia senza lasciare niente sul piatto. Tutto il disponibile è stato acquisito dall’amministrazione pubblica che gli ha cambiato pelle: si tratta di alcuni appartamenti ora destinati a fini sociali. Nell’ultimo tratto di via Ospitaletto, tra la fine di Bollate e l’inizio di Cormano, si raggruppano alcune villette a schiera, l’ultima, al civico 65, sottratta alla malavita diventerà un alloggio per i militari della tenenza cittadina. L’immobile è stato confiscato lo scorso anno dall’autorità giudiziaria, solo di recente è stato possibile effettuare il sopralluogo. Al suo interno è stata fatta la spunta degli abusi edilizi, tra i tanti individuati dagli uffici comunali anche una piscina e un bagno nel seminterrato con vasca idromassaggio. "Solo negli ultimi anni abbiamo acquisito quattro appartamenti sottratti a realtà di stampo mafioso. Siamo l’unico Comune dell’area ad aver concluso l’iter facendo nostri tutti gli immobili confiscati e riconvertendoli a fini sociali . spiega l’assessore a Bilancio e Patrimonio, Marco Marchesini". Con l’ultima conferenza di servizi organizzata dall’Anbsc a giugno in Prefettura, il Comune ha effettuato i sopralluoghi anche in altri tre alloggi: uno a Cassina Nuova, uno in via Dante e l’altro in via San Bernardo. "All’appello - conclude Marchesini - mancherebbe ora la villa di Mandalari", il boss della locale che nel 2011 nell’ambito dell’inchiesta Infinito veniva arrestato. Ma a causa di alcuni cavilli burocratici la villa bunker non può essere acquisita. Monica Guerci