Milano – “Spaventata? Per nulla. Non volevo che quei tre scappassero con i soldi della parrocchia e ho cercato di fermarli”. I tre uomini vestiti di nero che si sono intrufolati nella casa canonica di Sant’Apollinare (nella foto), nel cuore del quartiere Baggio, non immaginavano certo che a scombinare i loro piani sarebbe arrivata lei: Angela, di 73 anni, segretaria-volontaria da 10 nella chiesa del quartiere. Hanno colpito martedì nell’ora della pausa pranzo, pensando forse di non trovare nessuno. E invece “quel giorno sono arrivata in anticipo di un’ora perché avevo delle commissioni da sbrigare”, racconta la donna. Alla fine i banditi sono riusciti a fuggire con i soldi delle offerte dei fedeli, una somma di circa 3mila euro, “in cui c’erano anche quelle per la Caritas destinate alle famiglie fragili della zona – spiega il parroco don Giuseppe Nichetti – e ancora dobbiamo capire se manca anche altro”.
Ma il coraggio e la determinazione di Angela hanno evitato un danno maggiore, perché, “disturbati“ dalla settantatreenne, i ladri sono fuggiti in fretta senza poter più cercare altri oggetti da aggiungere al bottino. Immediata la chiamata al 112. Ma quando in piazza Sant’Apollinare è arrivata la volante della polizia del commissariato Bonola, alle 14.20, i tre si erano già dileguati a bordo di un furgoncino, visti anche da un cittadino che stava prelevando al bancomat vicino e che è riuscito ad annotare la targa. Elemento che però non ha consentito di risalire al mezzo utilizzato, perché corrispondeva alla targa di un’auto, forse quella di un prestanome. Le indagini sono in corso. Ma torniamo al racconto della signora Angela.
“Appena sono arrivata davanti all’ufficio della segreteria mi sono accorta di non poter aprire la porta perché c’era il fermo messo dall’interno. Ho urlato “chi c’è?“ e sono comparsi tre uomini. Vestiti di nero, a volto scoperto, italiani. Uno mi ha risposto che era stato il parroco a farli entrare ma mi è sembrato molto strano. Non gli ho creduto. Attorno c’era il caos. Hanno preso la cassettina metallica con dentro i soldi e sono scappati. Io ho provato a bloccarli, non volevo che rubassero i soldi delle offerte, ma mi hanno spintonato e sono fuggiti. Sto bene, non ho avuto bisogno di cure mediche”.
Come sono riusciti a entrare? Il parroco spiega che hanno forzato la porta-finestra al piano terra, sfondandola. “Quindi hanno raggiunto l’appartamento del vicario mettendo tutto a soqquadro. Non hanno lasciato un solo cassetto chiuso: abbiamo trovato tutto buttato per terra. Hanno smontato persino i pannelli che coprono i cavi elettrici, pensando ci fosse qualcosa di valore nascosto lì dentro”. Nell’appartamento hanno trovato le chiavi della segreteria. E stavano passando in rassegna cassetti e scaffali dell’ufficio quando la signora Angela li ha sorpresi. Quindi, la fuga.
“Quando sono scappati – continua la donna – ho visto arrivare un cittadino che stava prelevando al bancomat di fuori, che si era insospettito vedendo quei tre uomini correre. Si è affacciato alla porta e ha chiesto se ci avessero rubato qualcosa. Io gli ho raccontato l’accaduto. A chi mi chiede se ho avuto paura, rispondo di no. Mi dispiace solo che quei tre siano riusciti a portarsi via i soldi delle offerte”.