MARIANNA VAZZANA
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

L’aiuto degli esperti: "Ancora troppa teoria. Aiutiamo i docenti a riconoscere i segnali"

Tutto esaurito il primo corso dedicato al personale scolastico. Ivano Zoppi: "Dito puntato su di loro ma diamogli strumenti".

Ivano Zoppi segretario generale di Fondazione Carolina ieri ha tenuto il primo corso per il personale scolastico

Ivano Zoppi segretario generale di Fondazione Carolina ieri ha tenuto il primo corso per il personale scolastico

Bulli in classe oppure on line. Aggressioni tra i banchi o sul web, con anche professori che finiscono nel mirino. "I docenti e tutto il personale scolastico spesso si trovano in difficoltà perché non hanno strumenti né risorse adeguate per far fronte a situazioni del genere e in più vengono anche attaccati da chi li vede responsabili delle condotte di certi studenti, pure in ambito digitale. Insomma, si trovano tra l’incudine e il martello". Lo sottolinea Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, che ieri a Milano ha tenuto il primo corso accreditato rivolto a insegnanti e personale scolastico (i 30 posti disponibili per le tre giornate sono andati sold out) organizzato dalla fondazione dedicata a Carolina Picchio, la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Europa – la ragazza si tolse la vita il 5 gennaio del 2013, a 14 anni –.

Negli ultimi due anni avete gestito 274 casi legati a fenomeni e alle condotte digitali che mettono a rischio i minori. In che modo, ora, aiutate il personale scolastico?

"L’obiettivo è innanzi tutto quello di superare i luoghi comuni che inquinano e rallentano la costruzione di quel nuovo patto educativo che la comunità educante auspica da troppi anni. Mi spiego meglio: nessuno nasce bullo ma tutti noi adulti dobbiamo sentirci responsabili della direzione che i nostri ragazzi scelgono di prendere ogni giorno. Informazione e prevenzione non bastano più: bisogna investire su nuovi strumenti a servizio della scuola, capaci di passare dalla teoria alla pratica. Strumenti non solo tecnici o normativi ma soprattutto emotivi, metodologici ed educativi, in grado di cambiare marcia a una formazione ancora ferma alle definizioni dei fenomeni e a categorie superate come quella della vittima e del carnefice. Già: soprattutto sul web, i ragazzi rivestono spesso entrambi i ruoli. Noi mettiamo a disposizione i dati raccolti, storie, strumenti e soprattutto risorse a servizio di chi vive e condivide con le nuove generazioni buona parte della giornata".

Quando dice “noi“, cosa intende?

"Il Rescue team di Fondazione Carolina, un “Pronto intervento cyber“ che oggi conta su tre equipe multidisciplinari sparse sul territorio nazionale. Dall’inizio dell’anno il dibattito sul ruolo educativo del sistema scolastico è alimentato da diversi casi di cronaca, seguiti dagli appelli delle istituzioni e della politica per misure più severe nei confronti dei bulli, mentre i genitori protestano per la mancanza di percorsi di tutela e formazione al rispetto tra pari. Ecco, noi crediamo che ai docenti e in generale a chi lavora nella scuola si debbano dare supporti pratici e mirati a riconoscere tempestivamente i segnali di disagio e a garantire un ambiente scolastico digitale sano".

Nella pratica come si fa?

"Non c’è una ricetta ma ogni situazione è a sé. Ci sono certo validissimi aiuti, per esempio “Netguardian“, app elaborata dal Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata dell’Università degli Studi di Padova, che misura scientificamente l’esposizione al rischio di violenza online nelle chat di classe. Questo strumento rivoluzionario (ieri è stata illustrata al corso da Gian Piero Turchi, responsabile scientifico del progetto, ndr) a disposizione di tutte le scuole, consente di analizzare le chat in tempo reale, intercettando i casi prima che impattino sui ragazzi, individuando il problema senza che sia lo studente a esporsi".

Organizzerete altri corsi?

"Sono aperte le iscrizioni per quelli organizzati in Sicilia. Appuntamento a Palermo il 9 e 10 maggio e il 16 e 17 maggio. Per tenersi aggiornati, consultare sempre il sito www.fondazionecarolina.org".

Marianna Vazzana