Milano – Allagamenti e traffico intenso a Milano a causa dell'esondazione del Lambro, arrivata dopo piogge costanti che da martedì sera hanno interessato la città. Sono almeno 80 gli interventi effettuati nel Milanese dai vigili del fuoco per gestire gli allagamenti, la caduta di alberi e tetti pericolanti, mentre nel quartiere che rasenta il fiume sono stati evacuati vari edifici. Inoltre, alcune linee di bus e tram sono state deviate. In prima mattina di oggi è entrata anche in funzione la vasca di laminazione che protegge alcuni quartieri nella zona nord del capoluogo lombardo da eventuali esondazioni del fiume Seveso. Per quanto concerne il Lambro i vigili del fuoco hanno fatto sapere che l'esondazione è "controllata e monitorata permanentemente". Oltre ad allagamenti e disagi a Milano sono scoppiate anche le inevitabili polemiche politiche.
Lega: “Quartiere sommerso, il sindaco dorme”
Ad andare all’attacco sono stati Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega, e Davide Ferrari Bardile, Consigliere del Carroccio in Municipio 4 che questa mattina, nella fase più critica del maltempo, hanno denunciato: “I residenti del quartiere Ponte Lambro stamane si sono svegliati alle luci dell'alba con la strada e i palazzi allagati a causa della fuoriuscita del fiume Lambro. È incredibile che i soccorsi siano arrivati con più di due ore di ritardo”. “Gli abitanti del quartiere già all'alba avevano prontamente avvisato la Polizia Locale per chiederne l'intervento immediato. Solo alle 9 passate si è vista la prima pattuglia per sfollare i cittadini bloccati in casa, senza corrente – hanno aggiunto –. La protezione civile arriverà pochi minuti dopo, mentre i vigili del fuoco erano già presenti nel quartiere. Nelle case popolari comunali a gestione MM di via Rilke, intanto, sgorga acqua dal tetto mai riparato nonostante le molteplici denunce e l'edificio è completamente allagato anche a causa del non funzionamento delle pompe che dovevano garantire che i sotterranei rimanessero asciutti”. “Insomma, più di 2 ore di attesa e neanche un messaggio di allerta. È questa la tipica efficienza meneghina? I milanesi si meritano questa incapacità gestionale? Capiamo, o forse no – concludono –, che alle 9 del mattino Granelli e Sala probabilmente possano ancora dormire, ma ancora una volta è evidente come l'assessorato alla Sicurezza e Protezione civile faccia acqua da tutte le parti”.
Sala: “Vasche milanesi finite, serve impegno di tutti”
La risposta del sindaco Beppe Sala arriva con una diretta sui social: "Prevediamo pioggia ancora oggi e domani. I dipendenti del Comune e l'assessorato sono in giro da stanotte – puntualizza il primo cittadino – . La situazione del Seveso è sotto controllo, abbiamo la vasca di Bresso in funzione, quella di Lentate sarà in funzione del 50% entro fine anno, poi saranno in via di realizzazione altre due a Paderno e Lentate. Sono vasche grandi però una vasca può accogliere acqua fino a un certo livello. È una attività che ci sta impegnando da stanotte. Abbiamo invece qualche problema sul Lambro – ha ammesso Sala – dove abbiamo una vasca in progetto intorno a Monza ma siamo ancora al progetto. Milano va protetta ma le vasche vanno realizzate non a Milano e quindi a volte ci sono problemi con i Comuni e la Regione Lombardia".
Pd: “Emergenza colpa della Regione”
A stretto giro è arrivata anche la replica del Partito Democratico. “Gli esponenti della destra e in particolare della Lega, che governa la Lombardia da anni, sono gli ultimi che possono parlare dell’esondazione dei nostri fiumi, visto che proprio la Regione è indietro con le opere che andavano fatte e concluse già da tempo. L’emergenza Lambro è perciò solo responsabilità loro e non certo del Comune di Milano che ha fatto la sua parte”, è perentorio Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd, di fronte alle accuse che la Lega milanese fa a sindaco e assessore cittadini. “Realizzare le vasche di laminazione di Senago, Paderno Dugnano e Lentate sul Seveso era importante 10 anni fa, figuriamoci oggi con i cambiamenti climatici in atto. Ma solo la Giunta regionale di destra sembra non capirlo ed è in pesante ritardo. D’altra parte, quando con la presidente dell’Arpa Lo Palo e tanti esponenti che siedono anche in consiglio regionale, si continua a negare che esista una modifica del clima repentina, è chiaro perché certe opere fondamentali vengano trascinate nel tempo. Però, allora, non si lamenti poi la destra quando le piogge fanno danni a cittadini e attività commerciali. Che si metta d’accordo con se stessa”, insiste Majorino.
Negri: “La destra accusa ma taglia le risorse”
Ma c’è di più, rincalza Simone Negri, consigliere regionale del Pd: “Con che coraggio la destra interviene su questo tema quando in un solo anno ha complessivamente tagliato le risorse del 59,93% di investimenti propri tra tutela del territorio e dell’ambiente, togliendo 167 milioni di euro dai capitoli di bilancio? Mentre Milano e la Città Metropolitana hanno lanciato il progetto Pnrr ‘Spugna’, che prevede 90 interventi per favorire il drenaggio delle acque meteoriche laddove è alta la densità urbanistica, la Regione ha azzerato le risorse per la deimpermeabilizzazione e drasticamente ridotto le voci su rigenerazione urbana e rischio idrogeologico. Incredibile”.
Majorino: “Basta speculazioni”
E Majorino richiama “le parole dell’assessore regionale al Territorio Comazzi che sette mesi fa dichiarava che la Regione non inseguiva l’emergenza, ma lavorava per la prevenzione e la programmazione. Adesso è ancora una volta in grave ritardo e mentre Milano ha fatto il suo, la destra è inconcludente. Sono scelte politiche, ma a questo punto viene il sospetto che la Giunta Fontana rimanga immobile per mettere in difficoltà proprio il Comune di Milano”. Per il capogruppo dem “bisognerebbe smetterla con queste speculazioni assurde e fare semplicemente tutti la propria parte, a partire dal completamento delle opere. E Regione, lo dico con grande rammarico, su questo è in deficit”.