NICOLA PALMA
Cronaca

Lampugnano, il terminal del traffico di clandestini: in manette anche due autisti complici. Come è nata l’inchiesta

Milano, dagli sbarchi di migranti in Calabria e Sicilia all'hub dei pullman per le tratte internazionali: l’organizzazione criminale smantellata dalla Procura. I “facilitatori” stranieri, le ditte di trasporto e i conducenti minacciati: ruoli e snodi dell’operazione

I controlli della polizia locale alla stazione dei bus di Lampugnano hanno avviato l'inchiesta sul traffico di esseri umani

I controlli della polizia locale alla stazione dei bus di Lampugnano hanno avviato l'inchiesta sul traffico di esseri umani

Milano – L'indagine della polizia locale di Milano e degli uffici della polizia di frontiera di Bardonecchia e Aosta che ha portato all'arresto di sette persone è partita nel 2022 da un controllo dei ghisa generato da alcune segnalazioni di furti nella zona del terminal bus di Lampugnano. Nel corso delle attività di monitoraggio dell'area che ruota attorno all'autostazione, gli agenti del Nucleo reati predatori e del Nucleo tutela trasporto pubblico si sono imbattuti in numerosi documenti rubati, abbandonati vicino a una macchinetta automatica per le fototessere. A quel punto, gli investigatori hanno capito che c'era qualcosa di strano e hanno avviato gli accertamenti, concentrandosi in particolare sugli autobus che coprono tratte internazionali.

I facilitatori

Quei documenti, quasi tutti rubati, erano utilizzati per acquistare biglietti di bus on line a nome di migranti irregolari che non avevano le carte in regola, in cambio di un compenso extra da parte dei reali utilizzatori dei ticket per espatriare via pullman. Il terminal di Lampugnano era diventato talmente noto tra i migranti ché già all'arrivo sulle coste siciliane o calabresi sapevano che avrebbero dovuto raggiungere il terminal milanese per poi ripartire verso le mete finali oltre confine.

Gli autisti compiacenti

L'inchiesta ha portato in manette cinque "facilitatori", a loro volta immigrati irregolari originari di Gambia, Marocco e Senegal che da tempo bazzicavano la zona di Lampugnano e che più volte si sono mostrati violenti. Gli altri due destinatari della misura di custodia cautelare emessa dal gip Fabrizio Filice sono due autisti compiacenti, un romeno e un moldavo, che avrebbero ricevuto soldi dagli intermediari per chiudere un occhio sui controlli su titoli di viaggio e documenti di identità.

In alcuni casi, i conducenti hanno addirittura fermato il mezzo per consentire al migrante di turno di prelevare al bancomat i soldi da corrispondere. Quando invece gli autisti si rifiutavano di diventare complici dei trafficanti, venivano minacciati e malmenati: la polizia locale ha raccolto diverse denunce a tal proposito.

Le perquisizioni nelle ditte di trasporti

Gli approfondimenti dei ghisa, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, si stanno concentrando anche sulle sedi di alcune ditte di trasporti per le quali lavorano i conducenti arrestati o indagati, che sono state perquisite dagli investigatori: l'obiettivo è capire se qualcuno fosse a conoscenza dei legami dei conducenti con i trafficanti.