
Al timone dell’omonima azienda, lancia un appello ai colleghi per l’unità "Salone e Fuorisalone, coppia che funziona. I dazi? Non mi preoccupano".
Il Salone del Mobile verso la volata finale. Con l’apertura al pubblico, oggi e domani. I primi tre giorni sono stati "intensi", dedicati ai buyer del mercato estero. E se per il bilancio definitivo dobbiamo attendere domani, quello di medio termine, al netto di "dazi sì" e "dazi sospesi", delle fibrillazioni geopolitiche, e delle polemiche per alcune scelte (leggi Molteni) appare decisamente positivo. Perchè il Salone del Mobile si conferma una piattaforma internazionale. "Un gioiello che va difeso a tutti i costi", esordisce Daniele Lago, Presidente & Head of Design di LAGO, lui stesso un creativo che ha firmato alcuni dei prodotti novità presentati al Salone. "Non possiamo correre il rischio che vada in crisi, è fondamentale per tutto l’ecosistema della filiera italiana dell’arredo, è come un figlio che va seguito passo passo. Dico che non dobbiamo essere egoisti, pensare solo al nostro orticello. Di sicuro serviranno delle riforme, trovare delle formule con le quali le aziende trovino più sostenibilità economica". Stare al Salone costa parecchio, e la scorciatoia di usare solo gli spazi in città è allettante per le imprese, fa risparmiare moltissimo. Il pensiero va subito al "caso" Molteni che ha preferito la location di sette piani nel centro di Milano. "Anche noi - prosegue Lago - abbiamo una sede in via Durini. Ma la presenza al Salone è imprescindibile. Qui c’è la facilità di visitare 10 o 15 brand in uno spazio ben allestito. Solo noi abbiamo potuto fissare 300 incontri con buyer di elevata qualità; a Milano ti devi spostare da una parte all’altra, tutto è più complicato. Dobbiamo essere intelligenti, mantenere un equilibrio fra Salone e Fuorisalone, è la coppia che vince....". Calato il sipario, quindi, "dobbiamo discutere su come cambiare senza perdere la leadership mondiale". Fermo restando che la svolta impressa dalla presidente Maria Porro, di agire "sulla leva della cultura è quella giusta". La cultura crea il business, "dobbiamo essere sempre più leader a livello di pensiero, di attitudine, la cultura è un asset iper strategico". Sui dazi, Daniele Lago, non si dice "preoccupato", e indicando anche alcuni dei prodotti nuovi (la sedia Mezz’aria ma anche lo splendido tavolo Chapeau), presentati al Salone, precisa che "abbiamo gli anticorpi per reagire", bravi come noi sono pochi in giro nel pianeta. "Trump matto? Non credo, penso che abbia una strategia, è da anni che in America cercano di risollevare il manufatturiero, anche per dare respiro alla classe media. Quindi può avere anche un senso ma i modi, e il linguaggio no. Trovo che sia completamente diseducativo per il mondo. Dobbiamo dare importanza a come facciamo la cose, a come le diciamo. Noi come azienda abbiamo a cuore alcuni valori, fra questi la gentilezza a tal punto da aver fatto con il Politecnico, alcuni anni fa, un progetto specifico. Dobbiamo essere bravi a costruire una società dove si generi fiducia, progresso reale. Con queste leadership così aggressive è impossibile. Il business ha bisogno di fiducia, gli alti e bassi non aiutano, e noi dobbiamo proteggere l’Europa, sono europeista convinto e spero che si diano una svegliata". Intanto, il Salone del Mobile si fa anche "solidale", affiancando Fondazione AIRC, che celebra 60 anni di impegno a sostegno della ricerca indipendente sul cancro. Al centro dell’iniziativa c’è un’edizione speciale di Love Design, progetto che unisce il mondo del design con quello della scienza, della speranza, della cura. Oggi alle 12.30 ci sara l’asta internazionale online dall’Arena disegnata da Formafantasma. In questo lotto ci saranno oggetti che sono il fruttodi una visione, realizzati per brand come Arper, Artemide, Bosa, Edra, Kartell, Magis, Martinelli Luce, Porro, Venini, Visionnaire.