ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

L’appello dei professori universitari: "Niente stadio su aree non edificate"

La lettera di settanta docenti di Politecnico, Statale e Cattolica ai presidenti di Fifa, Uefa e Figc "l progetto trasformerebbe circa 30 ettari di terreno mai urbanizzato, un serbatoio verde importante".

L’appello dei professori universitari: "Niente stadio su aree non edificate"

"Costruire lo stadio del Milan su terreni non edificati? Le federazioni calcistiche dicano no". Questo l’appello contenuto in una lettera condivisa da oltre 70 professori delle università milanesi tra Policlinico, Statale, Bicocca e Cattolica.

Nato da un’idea della docente del Politecnico Arianna Azzellino e del collega della Statale Giorgio Vacchiano, il documento è indirizzato al presidente della Fifa Gianni Infantino, a quello della Uefa Alksander Ceferin e al timoniere della Figc Gabriele Gravina. Sotto i riflettori il progetto che prevede la realizzazione di un’arena da 70mila posti nell’area San Francesco di San Donato, "con espansioni anche nel vicino Parco agricolo Sud Milano – si legge nel testo - e a meno di un chilometro dall’abbazia di Chiaravalle".

Secondo il mondo accademico meneghino, il ventilato programma urbanistico "cambierebbe drasticamente il carattere dell’area e costituirebbe una grave violazione delle linee guida della Fifa, che affermano chiaramente che per valutare l’idoneità di un sito per un nuovo stadio si debba considerare se vi siano edifici d’interesse storico, o protetti dalla legge, e se l’area abbia una designazione di patrimonio ambientale e storico-culturale che possa rendere lo sviluppo dello stadio inappropriato". "Il progetto – proseguono - comporterebbe la trasformazione di circa 30 ettari di terreno mai urbanizzato, che ha un valore significativo come serbatoio di carbonio, con un’emissione diretta di più di 2.000 tonnellate all’anno di Co2 e un’altra indiretta, dovuta alla perdita del suolo naturale, dello stesso ordine di grandezza".

In tempi di crisi climatica, non si può prescindere dal fatto che "i terreni non edificati e i campi agricoli svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio tra emissioni (carbon sources) e processi di assorbimento e stoccaggio della Co2 (carbon sinks), rappresentando insieme a mari e oceani il nostro miglior alleato perché la Co2 non continui ad aumentare".

"Auspichiamo - concludono i firmatari della lettera - che le federazioni calcistiche possano assumere una posizione netta contro la costruzione di nuove infrastrutture su terreni non urbanizzati, per non compromettere quei principi di sostenibilità che ispirano le strategie globali di contrasto al cambiamento climatico, incoraggiando il riutilizzo e la ristrutturazione delle strutture esistenti".