
di Monica Autunno
Buon compleanno Arcadia, lo storico multisala melzese perla della tecnologia compie 25 anni. Fu inaugurato il 30 maggio del 1997. L’avventura della famiglia Fumagalli era iniziata molto prima, dal 1979, al Cinema Centrale di piazza Risorgimento: allora due sale, fra cui la sala A, all’avanguardia a livello nazionale con la prima installazione del sistema audio Dolby Digital. Una sfida traslocata poi in Arcadia: "Oggi come allora – dice Laura Fumagalli che oggi gestisce la struttura – lavoriamo per far apprezzare la magia del cinema sul grande schermo con la migliore qualità possibile. E non abbiamo mai smesso di investire".
Qualche ricordo dei giorni dell’inaugurazione di Arcadia?
"La progettazione era già partita dal 1994 circa, nell’ambito del piano di recupero dell’ex area Tudor. Vi avevano preso parte professionisti d’eccezione: l’architetto Giancarlo Marzorati e Vittorio Storaro, autore della fotografia tre volte premio Oscar: la proposta dei nomi delle sale (Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Energia) fu sua. La loro progettazione fu a cura della società Thx Lucas Film di George Lucas". Il fiore all’occhiello, allora come oggi, la sala Energia. "Lo è ancora: un baffle wall - muro del suono, con gli altoparlanti dietro lo schermo per un sonoro perfetto, la più grande configurazione al mondo del sistema audio Dolby Atmos-Meyer Sound, per un’esperienza immersiva assoluta. E lo schermo da trenta metri. Ancora oggi ci emoziona vedere il pubblico che entra in sala e lo fotografa".
Grandi eventi cinematografici dei 25 anni?
"Indimenticabili i quasi 7 mesi di programmazione di “Titanic” nel 1998 e la prima di “Avatar”, nel 2009. Sono felicissima che l’anno del nostro anniversario coincida con l’uscita di “Avatar - La via dell’acqua“".
Non solo kolossal, giusto?
"Assolutamente no. I film autoriali non mancano mai: Kubrick, Scorsese, Nolan, Tarantino".
E il cinema italiano?
"C’è un filone di produzione nostrana che non ha bisogno del grande schermo. Ma c’è anche un nucleo di registi giovani, che seguiamo con attenzione, dalla produzione di respiro internazionale. Cito Fabio Guaglione (“Mine”), Gabriele Mainetti (“Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks out”) e Matteo Rovere, (“Veloce come il vento“ e “Il Primo Re“)".
Cinema e normativa: si potrebbe fare di più?
"Si, partendo per esempio dalla ‘finestra di esclusiva’ dei film. Cito la Francia, dove il governo tutela il cinema imponendo con rigore tempi e modalità delle proiezioni. Importanti supporter dell’esperienza cinematografica in sala sono alcuni attori e registi. Per esempio Tom Cruise: aveva il secondo “Top Gun“ pronto da tempo, non ha voluto alcun lancio se non in sala. Era ed è un film da vedere sul grande schermo: non altrove".