SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’ascensore sociale: "Il 70% è il primo laureato della propria famiglia. E due terzi sono ragazze"

La rettrice Iannantuoni:possiamo ancora cambiare il futuro delle persone. Centouno nuovi ricercatori e docenti arruolati, l’età media è 37 anni. E al boom delle telematiche si risponde con scienza, laboratori e quarta missione.

L’ascensore sociale: "Il 70% è il primo laureato della propria famiglia. E due terzi sono ragazze"

"Tra i nostri laureati, il 70% è il primo laureato del proprio nucleo familiare". Mettendo al centro questo dato la rettrice Giovanna Iannantuoni ha aperto il nuovo anno accademico dell’università di Milano-Bicocca, che ha appena festeggiato il suo primo quarto di secolo. "Laurea come ascensore sociale": è il punto di ripartenza. "C’è un altro dato che mi riempie d’orgoglio – sottolinea la rettrice – i due terzi di questo 70% sono ragazze. Mi piacerebbe che i nostri economisti e sociologi seguissero questa popolazione di studenti che cambia il proprio futuro nelle loro carriere per vedere se, una volta laureati, la condizione sociale ed economica migliora. Statisticamente è così". Un segnale di fiducia per affrontare le prossime sfide: c’è l’inverno demografico che bussa già alle scuole superiori. "Si può lavorare sull’internazionalizzazione, ma il dato è innegabile e nei prossimi anni perderemo un quarto degli studenti", non nasconde Iannantuoni.

C’è la sfida delle università telematiche che continuano a crescere e che - sommate insieme - contano una popolazione di 220mila studenti. "Siamo in un Paese democratico e libero, giusto ci siano più offerte formative – commenta ancora Iannantuoni, a margine della cerimonia – ma dobbiamo sottolineare che l’università è un luogo di incontro, di cultura e ricerca. La formazione d’eccellenza parte da una ricerca d’eccellenza". Che in Bicocca conta 101 nuovi docenti e ricercatori arruolati con un’età media di 37 anni (il 50% ha un’età compresa tra i 30 e i 34 anni). "La nostra ambizione è che gli studenti abbiano una capacità critica e di pensiero – prosegue la rettrice – e questo si ottiene se hai un corpo docente che fa ricerca, se hai laboratori e una comunità in cui si scambiano idee. È questo che dobbiamo fare: avere un approccio olistico alla scienza che non faccia sconti. Non si risparmia sulla consapevolezza. Dopo una pandemia, in tempi di incertezza guerre e inverno demografico, dobbiamo puntare ancora di più sulle nostre certezze". Anche il sindaco Giuseppe Sala ha ricordato che "oggi più che mai, in tempi di crescente tensione internazionale e interna, l’università oltre a una grande realtà di scienza e ricerca, deve essere un luogo di confronto, dialogo e apertura. Un luogo di pace", senza dimenticare che "se c’è qualcosa che mi ha cambiato la vita sono stati proprio gli anni dell’università". Canta Imagine di John Lennon Valentina Volpe Andreazza, cantante lirica e studentessa di Bicocca.

Ribadisce il ruolo cruciale di "imparare a pensare" Adrian Hayday, professore del King’s College di Londra, nella sua lectio magistralis mentre l’ateneo disegna i prossimi 25 anni: "Il futuro è sempre più nella quarta missione", conclude Iannantuoni, ricordando l’impatto sociale dell’ateneo, la rigenerazione urbana in cantiere in quel laboratorio-quartiere pronto a contrastare gli effetti delle bombe d’acqua e a rendere più verde Milano, prendendosene cura.