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L’Asst Sacco: fatti tutti i controlli sui subappaltatori

"Non si sono mai fermati" i tredici cantieri distribuiti su undici padiglioni dell’ospedale Sacco per lavori da 110 milioni...

L’ospedale Sacco è una struttura a padiglioni alla periferia Nord-Ovest

L’ospedale Sacco è una struttura a padiglioni alla periferia Nord-Ovest

"Non si sono mai fermati" i tredici cantieri distribuiti su undici padiglioni dell’ospedale Sacco per lavori da 110 milioni e da finire entro il 2026 perché finanziati dal Pnrr. Lo precisa l’Asst Fatebenefratelli-Sacco, chiamata in causa con l’accusa di "carenze di controllo", in qualità di stazione appaltante, dai sindacati confederali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, che venerdì hanno rivendicato d’aver fatto rientrare, col contributo delle forze dell’ordine, una protesta degli operai impegnati nella ristrutturazione di un padiglione, che si erano fermati perché non era stato pagato loro lo stipendio.

Una protesta "non propriamente pacifica, scagliando a terra tegole dal tetto e urlando", chiariscono dall’Asst, che a differenza dei sindacati fa il nome dell’azienda per la quale gli operai lavorano (e che li dovrebbe pagare), cioè "il subappaltatore Desard", nonché di chi le ha commissionato parte dei lavori dopo aver vinto la gara pubblica, ossia "l’appaltatore Sac".

"La direzione generale dell’Asst è tempestivamente intervenuta in un’opera di mediazione che ha consentito la risoluzione delle non chiare dinamiche tra il subappaltatore Desard e l’appaltatore Sac", spiega l’azienda pubblica: "Non si vuole entrare nel merito ma nulla hanno a che fare con un omesso controllo da parte" della Fatebene-Sacco. Che assicura di aver "eseguito pedissequamente tutte le verifiche sottese all’autorizzazione dei subappalti" previste dal codice degli appalti e pure "tutti i controlli in corso d’opera", incluso quello dei Durc, i documenti "che attestano il versamento di salari e contributi" ai lavoratori degli appaltatori e anche dei subappaltatori: "Il Durc di Desard è stato chiesto molteplici volte (l’ultima il 3 marzo scorso) ed è sempre risultato regolare. Amareggia che questa protesta sia stata strumentalizzata incanalando le responsabilità verso l’Asst".

Gi.Bo.