Inchiesta sulle Curve, le botte al sopravvissuto Enzo Anghinelli: “Sbirro, mangia il fascicolo. Sei un morto che cammina”

Il bersaglio nel negozio del capo: “Vengo in pace”. Scatta l’aggressione. L’agitazione degli indagati e i timori della moglie del luogotenente: vi farà prendere

Le botte al sopravvissuto: "Sbirro, mangia il fascicolo. Sei un morto che cammina"

Daniele Cataldo ripreso fuori dal bar a Cologno poco prima del pestaggio

Milano – Enzo Anghinelli entra nel negozio di tatuaggi Italian Ink a Cologno Monzese, attorno alle 17.15, e incontra il titolare, il capo ultrà Luca Lucci. "Sono qui in pace", dice Anghinelli, con una gamba ingessata, sul volto i segni lasciati dall’agguato del 12 aprile 2019. Lucci lo caccia via. Poi interviene Daniele Cataldo, che si trovava nel bar accanto, e scatta il pestaggio sulla strada. Anghinelli mentre si allontana viene "colpito ripetutamente alle spalle e alla testa con pugni" da Cataldo, con il volto coperto da un casco, che urla: "Ti faccio mangiare il fascicolo".

Cade a terra, arriva anche Islam Hagag, che scatta foto alla targa dell’auto di Anghinelli e gli rivolge una frase inquietante: "Sei un morto che cammina". Un episodio, avvenuto lo scorso 11 luglio, riportato nel decreto di fermo - nell’ambito delle indagini della Squadra mobile coordinate dal pm Paolo Storari e Leonardo Lesti - a carico di Daniele Cataldo per la tentata uccisione dell’ultrà rossonero.

Lucci, Cataldo e Hagag accusavano Anghinelli di aver collaborato con gli inquirenti dopo essere scampato al tentato omicidio, come emerge dalle intercettazioni. "Ogni schiaffo che gli tiravo gli ho detto: chi ti ha mandato le terza (riferendosi alla sezione Omicidi della Mobile) o i Ros?", racconta Cataldo. "Sbirro che non sei altro gli ho detto – prosegue –. Tu gli hai parlato di me e compagni".

Nella loro agitazione, immaginano che Anghinelli fosse stato mandato dagli investigatori per sondare una loro reazione, che in effetti non si è fatta attendere ed è stata violenta. "L’hanno mandato loro", spiega Cataldo alla moglie, all’interno del bar. E la donna, a un certo punto, replica: "Vi farà arrestare tutti quanti".

Il giorno dopo l’aggressione Anghinelli sporge denuncia e, ascoltato nei giorni scorsi, riferisce di aver riconosciuto Cataldo a Cologno. "Pur sospettando un suo coinvolgimento nel tentato omicidio subito – spiega agli inquirenti riferendosi all’agguato del 2019 – non l’ho mai indicato come l’autore del delitto". Perché è entrato all’Italian Ink? "Passavo in auto – risponde – ho riconosciuto Lucci e ho sentito un bisogno irrefrenabile di parlare con lui, volevo delle spiegazioni".