GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Le case popolari "Solo 16 cantieri avviati Aler Milano ha sprecato la chance Superbonus"

Questa l’accusa mossa all’Azienda lombarda dell’edilizia pubblica da Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Pirellone "Nelle gran parte dei casi interventi in condomini a proprietà mista".

Le case popolari "Solo 16 cantieri avviati Aler Milano ha sprecato la chance Superbonus"

Milano – "Tra città e hinterland sono soltanto 16 i complessi residenziali nei quali Aler Milano ha utilizzato il Superbonus 110% per riqualificare i caseggiati dell’edilizia pubblica di sua proprietà. Un’occasione persa sia dall’Azienda sia dalla Regione: il numero è davvero modesto se paragonato a quello dei caseggiati misti che hanno sfruttato l’agevolazione. In altre parole, emerge che Aler Milano, più semplicemente, ha preferito o ha dovuto accodarsi agli amministratori di quei condominini nei quali detiene solo una parte degli alloggi". A segnalarlo è Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, sulla base dei dati chiesti ed ottenuti dalla stessa Aler.

Scorrendo il report, emerge che gli interventi di riqualificazione attivati attraverso il Superbonus 110% sono in tutto, tra Milano e area metropolitana, 104 per un totale di 134 caseggiati e 5.238 appartamenti, per un valore economico complessivo di 290,5 milioni di euro. Delle 104 procedure attivate, la stragrande maggioranza – 88 per l’esattezza – riguardano "condomini a proprietà mista". "Qui – sottolinea Di Marco – non è stata Aler Milano a prendere l’iniziativa di ricorrere al Superbonus ma gli amministratori degli stabili. Peccato, però, che nel report Aler citi anche questi casi come se fosse merito suo". Come anticipato, i caseggiati di piena proprietà di Aler Milano nei quali si è usufruito o si sta usufruendo del Superbonus sono solo 16.

Di particolare rilievo gli interventi in quartieri milanesi per diversi motivi sensibili, quali via Bolla e via Salomone. Di rilievo, anche, l’intervento in via Russoli, al quartiere Barona: qui si sta consumando l’incontro finora inedito tra l’edilizia sostenibile e l’edilizia pubblica, con un progetto che, come già riportato, prevede cappotto e facciate realizzate con gli scarti di riso, ma anche la creazione di spazi verdi e comuni sopra i tetti. Una rivoluzione, se si pensa che in questi palazzi l’amianto la faceva da padrone. Aler Milano, in questo caso, ha lavorato e sta lavorando in squadra con A2a, la multiutility dell’energia.

Tutti elementi, quelli appena citati, che, secondo Di Marco, autorizzano a parlare di "occasione persa": "Aler Milano non ha avuto le capacità amministrative, organizzative e progettuale per sfruttare a dovere lo strumento del Superbonus 110%, che avrebbe dato una grande mano alla riqualificazione del patrimonio dell’edilizia pubblica, operazione da sempre critica per diversi motivi".

Sempre a proposito di fondi per l’edilizia pubblica, nei giorni scorsi la Giunta regionale, nell’ambito dei piani di manutenzione per il biennio 2023-2024, ha stanziato 38 milioni di euro per tutte le Aler con l’obiettivo dichiarato di "aumentare l’offerta abitativa pubblica e abbattere le barriere architettoniche". "La parte più importante delle risorse va – proprio – al territorio milanese: 15 milioni per le ristrutturazioni e 4,5 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche" ha voluto sottolineare l’assessore regionale alla Casa, Paolo Franco.