REDAZIONE MILANO

Le educatrici avranno l’aumento. La battaglia ha pagato 220 euro

Aumento di 220 euro per educatrici a Sesto San Giovanni grazie alla battaglia sindacale. Resta da definire l'applicazione e i tempi del miglioramento.

A luglio le educatrici di Fondazione GeneriAmo hanno protestato sotto il Comune e anche scioperato

A luglio le educatrici di Fondazione GeneriAmo hanno protestato sotto il Comune e anche scioperato

Un aumento di 220 euro lordi. A questo ha portato la battaglia sindacale, che da mesi è stata avviata dalle educatrici di Fondazione GeneriAmo, che gestisce 4 nidi e altri servizi, che fino a pochi anni fa erano in capo al Comune. "Da mesi siamo al lavoro per capire a quale migliore situazione economica si possa arrivare, all’interno di un quadro di stabilità, continuità e solidità che non è da sottovalutare - spiegano l’assessore al Welfare Roberta Pizzochera -. Dobbiamo lavorare sullo stipendio rispetto ad altri contratti privati e non in rapporto al pubblico". Oggi la retribuzione lorda mensile è di 1.307,83 euro, con 13 mensilità per 36 ore settimanali (eventualmente riparametrata al ribasso per contratti part time a 18 ore). "L’incremento di 220 euro mensili ci è stato comunicato ma non è stato ancora formalizzato - commenta Maria Cristina Salerno, Flc Cgil Milano -. Resta da capire se sarà applicato alle lavoratrici già impiegate o anche ai nuovi contratti, da quando sarà erogato e se non ci saranno altri miglioramenti". Lo stato di agitazione, aperto nei mesi scorsi, resta ancora in vigore.

"Questa non deve essere una concessione, ma un percorso per creare nuove condizioni di lavoro. Penso alla malattia, oggi retribuita solo al 75%, o al fatto che altri contratti siano economicamente più vantaggiosi anche di 300 euro, con meno ore". In questi anni diversi bandi sono andati deserti e alcune educatrici hanno passato la selezione ma poi rifiutato l’incarico, rendendo difficile la tenuta dei servizi. "Il tema è rendere economicamente indipendenti e riconoscere dignità professionale a educatrici, che devono vivere con 900 o 1.100 euro netti a Milano, magari con figli - ribadisce Salerno -. Per questo i 220 euro in più devono essere inseriti in un percorso che porti a un nuovo accordo, che deve essere visto come un’intesa con le lavoratrici". Laura Lana