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Le mani dei clan sui cantieri ferroviari: "Vi mando gli operai anche a Natale"

Sequestrati 10 milioni di euro alle 11 società coinvolte nel filone con al centro la maxi-frode fiscale "Sui cantieri lavoratori sfruttati e senza competenze, rivendicazioni punite". Rfi: siamo parte offesa.

Gli operai distaccati dalle imprese sui cantieri ferroviari venivano fatti lavorare "in condizioni di sfruttamento", spesso "senza alcuna competenza professionale" e falsificando i documenti che attestavano "le necessarie abilitazioni" in un settore tra i più delicati sul fronte della sicurezza. Anche questo aspetto era emerso dall’ordinanza del gip di Milano che a febbraio dell’anno scorso aveva portato a 15 arresti per infiltrazioni della ’ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria. Un nuovo filone dell’inchiesta, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal pm della Dda di Milano Bruna Albertini, ha colpito ora il patrimonio di 11 società. È stato eseguito infatti un sequestro dal valore complessivo di 10 milioni di euro per frode fiscale. Tra le imprese coinvolte la Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie del Gruppo Ventura e Gcf e Gefer del Gruppo Rossi, multinazionale che lavora anche nel Nord Europa. Come già emerso dalle indagini Rfi, parte offesa, avrebbe commissionato lavori di manutenzione a grandi aziende. E queste, a loro volta, avrebbero fatto ricorso, con la formula del "distacco della manodopera", ad altre società riconducibili alle famiglie Aloisio e Giardino le quali, secondo le indagini, sarebbero legate alle cosche Nicoscia-Arena.

Per Maria Antonietta Ventura, presidente del Cda del Gruppo Ventura e che fu candidata dal centrosinistra e dal M5s alla presidenza della Calabria, per i fratelli Alessandro ed Edoardo Rossi ai vertici dell’omonimo gruppo e per altri indagati nel febbraio 2022 il gip aveva respinto richieste di misure cautelari. Nel nuovo filone sui reati fiscali sono coinvolti, tra gli altri, Maria Antonietta Ventura, il fratello Pietro e anche i due fratelli Rossi. Tra le società a carico delle quali sono stati eseguiti i sequestri figurano anche Armafer, Salcef, Euroferroviaria, Fersalento e Cenedese. I lavoratori sui cantieri, quasi tutti originari della Calabria jonica, riassume il gip Luca Milani nel decreto che ha portato al sequestro preventivo, erano "sottopagati" e le rivendicazioni venivano punite con "la perdita del posto di lavoro o la sottoposizione a violenze e minacce". Maurizio Aloisio, già condannato a 7 anni nella prima tranche, intercettato diceva: "gli operai ve li ho sempre mandati? Voi quando chiamate giorno notte Natale Capodanno, Ferragosto io sono sempre presente". "Rfi, individuata persona offesa – si legge in una nota della società – si è costituita parte civile nei filoni del giudizio nei quali sussistevano le condizioni per chiedere il risarcimento del danno. In ogni caso saranno valutate anche ulteriori e diverse azioni".

Andrea Gianni