Un giro vorticoso di srl. Tra prestanome e commercialisti "a disposizione". Un fitto reticolo di aziende architettato da uomini legati un condannato per mafia per reinvestire i proventi della criminalità organizzata nel mondo del gioco d’azzardo. E una girandola di intestazioni più o meno fittizie e passaggi di rami d’azienda che dalla Sicilia è risalita fino a Milano, in piazza Gerusalemme: lì, al civico 2, c’è uno dei due punti di raccolta scommesse in città (l’altro è in via Gallarate 34E) che fanno riferimento alla concessione numero 4585 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Gaming Management Group srl, costituita il 3 maggio 2017 nello studio di un notaio di Eboli e con sede legale in via Poliziano 18 (ora è in via Lepetit 810).
La Gmg risulta tra le otto società sequestrate ieri dal Gico della Finanza di Palermo, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Walter Turturici che ha portato in carcere il mafioso Francesco Paolo Maniscalco, il presunto braccio operativo Salvatore Rubino e i complici Vincenzo Fiore, Christian Tortora e Salvatore Sorrentino. L’indagine ruota attorno alla figura di Maniscalco – condannato in via definitiva nel 2006 "per la sua partecipazione all’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra e organico alla famiglia di Palermo Centro" – e ricostruisce "un complesso network di rapporti economici e finanziari, orientati principalmente al business della raccolta giochi e scommesse sportive", facendo emergere il "ruolo di “cerniera“ tra Cosa Nostra e il mondo imprenditoriale" del pregiudicato cinquantaseienne. Gli approfondimenti investigativi partono dalla "Bet for Bet srl", amministrata di fatto dal fido Rubino e ne fotografano l’espansione "rapida ed esponenziale" del volume d’affari: dagli 8 milioni di euro del 2013 ai 27 del 2014, fino all’impennata dei 62 del 2015. Un’escalation partita dal nulla, alimentata dal flusso garantito dalle “reti parallele“ ("che utilizzano le piattaforme informatiche cosiddette “punto com“)". Ecco il meccanismo: la base di partenza arriva dall’azzardo on line, che genera un fiume sommerso di denaro, in parte dirottato su conti Skrill (modalità che consente di creare un conto sul web utilizzabile tramite mail e che di fatto ostacola "concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa dei flussi") in parte reinvestito "in attività lecite, principalmente nello stesso settore". Come dire: le scommesse legali come “lavatrice“ dei quattrini guadagnati in Rete. A un certo punto, Bet for Bet viene dismessa per lasciare il passo a Tierre Game e Gierre Game, a loro volta “spogliate“ a piacimento dal gruppo Maniscalco per depistare chi avesse intenzione di andare a curiosare nei bilanci e nelle compagine azionarie. Così si arriva prima alla Left Bet di via Gallarate 34E, intestata alla moglie del numero uno di Tierre, e poi alla Gaming Management Group srl, di cui inizialmente risulta amministratrice unica Raffaella P., dipendente part time di una delle società della galassia. Una prestanome, come si intuisce da una conversazione intercettata tra Fiore e il commercialista di fiducia Sergio Villeco: "A Poliziano... dovrei costituire una srl a socio unico, vero? ... sì questo socio unico non sarà unico per molto, giusto?". Per i magistrati della Dda, la Gmg è proprio il veicolo scelto da Maniscalco per un’operazione commerciale "avente ad oggetto la cessione di diritti di gioco e agenzie dal gruppo imprenditoriale di Rubino alla società Snaitech spa", colosso del settore del gioco legale (che non risulta coinvolto nell’indagine) con 1.584 punti vendita in tutta Italia. Un’operazione che, nelle intenzioni dell’organizzazione, dovrebbe fruttare 12 milioni di euro. Maniscalco spinge con Rubino per chiudere: "Te ne devi uscire... anzi dobbiamo uscire il più veloce possibile... appena ti danno l’offerta... mi devi fare una cortesia, mi devi fare una telefonata, mi devi rintracciare, io prendo un aereo, dove sei sei...". In realtà, l’obiettivo del capo è ben più ambizioso e pericoloso: usare quella compravendita come “cavallo di Troia“ per infiltrare Rubino e far sì che ottenga un contratto di mandato finalizzato "al procacciamento di nuove agenzie di scommesse da collegare alla rete di raccolta Snai". E in effetti, si evidenzia nell’ordinanza, il 3 agosto 2018, la società Scm Service srls, costituita il precedente 10 luglio da Rubino a Palermo, stipula un "contratto di mandato con Snaitech spa". "Io sono operativo", dice Rubino al telefono a un manager della spa. "Sì, lo sto leggendo", replica l’interlocutore, che sta visionando l’accordo appena controfirmato.