
Lo spazio Vito Nesta ospita la mostra intitolata “Magnificat Alchimie e devozione nel nuovo design“ a cura di Paolo Casicci
Fra le tante proposte del Fuorisalone spicca, per originalità e qualità, lo Spazio Vito Nesta (via Ferrante Aporti 16, oggi e domani) con la mostra Magnificat. Alchimie e devozione nel nuovo design, a cura di Paolo Casicci. "Volevamo raccontare, anzi magnificare, che cosa succede ogni giorno in quella terra circoscritta e luminosa che è il design indipendente", racconta Casicci. Una scena in cui progetto e arte si fondono con le vicende biografiche di autori e protagonisti, per dare vita, come al tempo delle avanguardie storiche, a un repertorio personale fatto di sperimentazioni ricercatissime e di materiali nuovi, di manufatti in cui la componente artigianale più spinta incontra il pensiero e si fa visione del mondo, copywriting in forma di oggetto. Insomma, l’ambizione è mettere in luce quanto il design di ricerca stia crescendo, indipendentemente dall’industria. "I designer, gli artisti e i marchi di Magnificat sono stati scelti secondo un criterio preciso - spiega il curatore Paolo Casicci - sono tutte figure che uniscono artigianato e ricerca. Marco Guazzini, ad esempio, presenta Marwoolus, un nuovo materiale, brevettato, composito costituito da marmo, lana e un legante bicomponente. Ci sono marchi che danno vita ad arredi con cui definiscono funzioni e riti inediti. C’è un approccio spontaneo ai temi ambientali che diventa naturalmente bellezza. Quando il design è buono, la sostenibilità arriva". Colpisce anche il lavoro dell’artista Caterina Roppo con Incalmi, un’azienda italiana che si occupa di ricerca, progettazione per importanti nomi del design e moda, ha dato vita a Galateo Ancestrale, utilizzando tessuti e reame.
L’altro punto fermo della mostra, raccontano il curatore Casicci e il designer Vito Nesta, è l’assenza del virtuosismo artigianale fine a se stesso: "Magnificat non è un’esibizione muscolare. Anche nel progetto indipendente è forte la tentazione dell’assolo: l’abbiamo evitata puntando su figure in cui davvero la forma, anche quella più estrema, è viatico e sostanza". In mostra le produzioni di Kimano Design, Slow Fiber e i vasi di Atelier Crestani. Aura di Mario Alessiani è una lampada da tavolo in marmo bianco di Carrara che nasce giocando con gli spessori della pietra. Il diffusore è realizzato da un unico foglio di marmo fatto talmente sottile da apparire tranlucido nel momento in cui viene attraversato dalla luce.
Magnificat ha avuto un prologo, lo scorso Fuorisalone, con Nella pancia del Guerriero, l’omaggio del padrone di casa Vito Nesta e Sara Ricciardi al padre di Alchimia, Alessandro Guerriero. Nasce da quella mostra condivisa la volontà di Nesta di aprire il proprio spazio a una selezione collettiva, "per continuare a coltivare lo spirito collaborativo del progetto, che può salvarci in un momento storico difficilissimo". La stessa scenografia della mostra è un atto corale, sviluppato da Nesta in collaborazione con le eccellenze tessili di Slow Fiber coordinate dalla mood designer Sabina Guidotti. St.Con.