NICOLA PALMA
Cronaca

Le partite del Piermarini. La ricerca di nuovi soci e i nomi del dopo Chailly

Bilancio 2024 in utile, ma Sala avverte: "In futuro non sarà automatico". Il 12 maggio relazione di Ortombina in Cda sul nuovo direttore musicale.

Il nuovo sovrintendente della Scala, Fortunato Ortombina, 64 anni

Il nuovo sovrintendente della Scala, Fortunato Ortombina, 64 anni

I conti da preservare e una nuova guida artistica da trovare. In entrambi i casi, le soluzioni non vanno trovate necessariamente nell’immediato, ma il futuro prossimo della Scala passa anche e soprattutto da questi due temi cruciali. Partiamo dal primo, che ieri mattina ha tenuto banco per gran parte della riunione del Consiglio d’amministrazione. Anche nel 2024, il bilancio di via Filodrammatici si è chiuso in regola, "con un leggero utile di 200mila euro" ha specificato il sindaco e presidente della Fondazione Giuseppe Sala. Una piacevole tradizione per il tempio della lirica, inaugurata in epoca Lissner e consolidata con le gestioni di Pereira e Meyer. La speranza è che il trend positivo possa continuare anche con il neo sovrintendente Fortunato Ortombina, che dovrà fronteggiare "alcuni rischi". Cosa potrebbe insidiare la serie virtuosa? "L’aumento del costo del personale e dei costi in crescita dell’attività, con la possibilità che gli enti pubblici, anche il Comune, abbiano sempre meno disponibilità per contribuire alla Scala", ha spiegato Sala. Non si tratta di un problema inedito cui far fronte, ma è un fatto che Palazzo Marino ha già diminuito di un milione il suo stanziamento annuale (anche se al momento non sono previste ulteriori decurtazioni); così come va preso atto che l’uscita dal board della Fondazione Banca del Monte di Lombardia ha comportato una riduzione dei fondi rispetto ai 3 milioni necessari per avere una poltrona nel Cda ("Ortombina dovrà darsi da fare per sostituire il socio mancante").

La ricetta? Vanno battute strade alternative che portano ai privati, nell’ottica di "cercare di valorizzare al meglio il marchio Scala, dal merchandising alle attività all’estero". A proposito di attività all’estero, i riflettori si sono accesi sulle tournée: "Fino a oggi – ha premesso Sala – abbiamo accettato, perché così sembrava naturale, che fossero in pareggio perché aiutano per la reputazione della Scala e di Milano, ma, vista la difficoltà dei tempi, il consiglio invita il sovrintendente a esaminare anche la possibilità di tournée che portano un margine". Conclusione: "Non c’è alcun allarme sui costi, ma la consapevolezza che non sarà automatico mantenere il bilancio in pareggio". Così come non è automatico trovare il nome giusto per la successione di Riccardo Chailly. Detto che al maestro verrà chiesto di restare fino al 2026 (anche perché ha impegni programmati in teatro fino al 2027), esercitando un’opzione che consente di prolungare la permanenza oltre la scadenza di fine 2025, bisogna poi individuare il profilo giusto per rimpiazzarlo.

La palla è di Ortombina: il 12 maggio, il sovrintendente presenterà una relazione al Cda sul percorso che intende seguire al Piermarini nel suo quinquennio, con un capitolo dedicato proprio alla direzione musicale. Pare difficile che si presenti già tra due settimane con un nome o con una rosa di nomi, anche se in via Filodrammatici le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Una cosa è certa: le quotazioni di Daniele Gatti, indicato dal precedente board per un ticket proprio con Ortombina, sembrano in netto ribasso, ma ciò non vuol dire che alla fine non la spunterà. Chi sono i possibili competitor? Uno potrebbe essere Chung Myung-whun, 72 anni, gradito ai professori d’orchestra. Nel caso si decida di fare un salto generazionale, gli identikit da inserire in lista potrebbero essere quelli di Michele Mariotti e Daniele Rustioni. La sensazione, però, è che i tempi non siano ancora maturi per il toto-direttore. Siamo alla Scala.