di Barbara Calderola
"La nostra tangenziale e la variante di Vaprio da sole non bastano, ora bisogna rispettare gli accordi fra Comuni. I camion devono spostarsi tutti su Cassano. Questi erano i patti". Roberto Maviglia, ex sindaco da pochi giorni e consigliere delegato ai Trasporti di Città Metropolitana, invita i centri della zona a sedersi al tavolo. "Niente più tir a Vaprio, altrimenti le nuove opere saranno inutili - spiega -. Non riusciranno cioè a snellire il traffico in un’ottica di area. L’intesa sulla viabilità dell’Adda stabiliva i ruoli di ciascuno, se non si confermano i paletti avremo speso i soldi inutilmente".
Il trasloco dei bisonti della strada era contenuto nell’Accordo di programma del 2002 che aveva messo nero su bianco la bretellina vapriese inaugurata mercoledì. "Il rammarico è che ci siano voluti troppi anni per fissare i capisaldi del nuovo sistema. Ora, dobbiamo avviare la parte delle intese". Che ci sia qualcosa da sistemare è ovvio "anche osservando il traffico sulla nostra via Vittorio Veneto: con i 200 metri di nuova tangenziale avrebbe dovuto essere libera dai pendolari di passaggio e invece non è del tutto così", sottolinea Maviglia. Rincara Luigi Fumagalli, primo cittadino di Vaprio: "Noi invece per respirare dobbiamo costruire anche la tangenziale nord, senza la quale la nuova variante avrebbe poco senso". Vecchio progetto già accarezzato in passato per fare fronte all’espansione abitativa e al traffico fra le due sponde, milanese e bergamasca, che nel borgo ha uno dei pochi punti a disposizione. "Il bypass servirà proprio a deviare auto e camion all’esterno, saltando la Provinciale", aggiunge il sindaco. Costo: 1 milione e mezzo "decisamente più basso di quello previsto in passato che arrivava al doppio".
Ma il Pd ha già alzato gli scudi contro il progetto: "La doppia corsia incentiva il transito da Canonica. Di fronte al cancello di Villa Castelbarco è previsto un importante snodo come in altre zone critiche: via Grezzago, via Concesa, nuova bretellina. E poi c’è il consumo di suolo. Il tracciato passa in uno degli scorci più belli del borgo, anziché svilupparsi su strade esistenti". Lo scontro è dietro l’angolo, i democratici contano "sullo stop della Soprintendenza" L’infrastruttura, per il Comune invece, drenerebbe anche il via vai dalla piattaforma logistica che Lidl costruirà in città. Resta poi da risolvere l’annoso problema del nuovo ponte sul fiume dopo lo stralcio della tratta D di Pedemontana che lo prevedeva a Trezzo. Il comune deve fare i conti con 7 milioni di mezzi l’anno sul proprio territorio e code interminabili nelle ore di punta per passare dal Milanese alla Bergamasca.