
Le TRottoir, resta, come memoria del passato, la storica insegna del locale frequentato da scrittori, artisti e intellettuali
Milano – Il sogno resta quello di "riuscire a riaprire" Le Trottoir, anche in un altro spazio, riaccendendo le luci di un luogo simbolo delle notti milanesi. Il presente, per Michelle Vasseur, anima del locale in piazza XXIV maggio diventato celebre per aver ospitato artisti e scrittori illustri, tra cui Andrea G. Pinketts, chiuso lo scorso 30 gennaio dopo 32 anni di attività, è segnato dalla "tristezza" nel vedere lo stato dell’ex casello daziale.
"È vuoto, abbandonato e lasciato andare – racconta –. Dove prima c’erano musica, parole e allegria restano solo topi e fantasmi". Il cancello, tra i passanti della domenica pomeriggio, è chiuso con un lucchetto. Restano, come tracce del passato, la storica insegna e, all’interno, divanetti rossi, scatoloni, piatti impilati e bicchieri a testa in giù vicino al bancone del bar.
Una vicenda, con al centro un locale simbolo di Milano, che si sta trascinando davanti ai giudici. Vasseur, infatti, non ha rinunciato alla battaglia legale ed è ancora aperto un contenzioso dopo la gara che nel 2023 assegnò lo spazio, di proprietà del Comune, al primo classificato Taboga Sas, società che gestisce l’Osteria del Binari in via Tortona. Bando che ha decretato l’epilogo de Le Trottoir e il subentro (non ancora concretizzato) del ristorante intenzionato a espandersi in un luogo di prestigio, a pochi passi dalla Darsena e dai Navigli. Il Tribunale di Milano ha decretato intanto la liquidazione giudiziale, procedura che sostituisce il fallimento, della società di Vasseur, la Dazio Cafè, sommersa dai debiti.
Per il prossimo 25 giugno è stata fissata l’udienza dei creditori, per l’esame dello stato passivo previsto dalla procedura. Per i 16 dipendenti rimasti senza lavoro, intanto, c’è almeno il “paracadute“ degli ammortizzatori sociali. "Fortunatamente, grazie alla formazione ricevuta e all’esperienza maturata in questi anni, non hanno difficoltà nel ricollocarsi nel settore della ristorazione – spiega Michelle Vasseur –. Non avendo più uno spazio era impossibile andare avanti, anche perché il Comune non ci ha offerto alcuna alternativa. Aspettiamo gli esiti del ricorso, il nostro sogno resta quello di riuscire a riaprire. Resta la tristezza e la desolazione nel vedere cancellato un locale storico, in uno spazio che in questo momento è ancora vuoto".
Il locale è legato nell’immaginario collettivo al nome dello scrittore milanese Pinketts, scomparso il 20 dicembre 2018. Philippe Daverio, inoltre, elaborava lì i suoi documentari. Stelle come Malika Ayane, che è stata cameriera e poi cantante a Le Trottoir, The Kolors e tantissimi altri. Una storia che è stata celebrata prima della chiusura, con una rassegna di tre giorni con musica, film, performance e talk da venerdì 24 a domenica 26 gennaio scorso.
Per Palazzo Marino, con la valutazione dell’offerta giudicata più conveniente e l’aggiudicazione dello spazio a Taboga Sas, il capitolo è chiuso e si attende l’ingresso del vincitore. Tornando al 2023, le offerte arrivate negli uffici comunali di via Larga per l’ex casello di piazza XXIV Maggio erano 11. Alla fine l’ha spuntata di poco, con il punteggio complessivo di 90,42, la Taboga srl, la società che gestisce l’Osteria del Binari, intenzionata ad aprire lì il Casello dei Binari. Il nuovo inquilino dovrebbe versare nelle casse di Palazzo Marino 97 mila euro all’anno (la base d’asta era di 44.987 euro). Al secondo posto si era piazzato Jacopo Delle Grottaglie, fondatore di Ape, società che organizza eventi.
In corsa c’era anche la società che gestiva Le Trottoir, che però aveva offerto solo 60 mila euro di affitto annuo. Troppo poco per competere con Osteria dei Binari e Ape. Le Trottoir è rimasto in vita fino allo scorso 30 gennaio, quando è stata decretata la "chiusura forzata" del locale, in uno spazio che al momento resta ancora vuoto e senza avvisaglie di lavori in corso. Restano le foto-ricordo dell’ultimo "grande abbraccio" di amici e clienti, a un "magico luogo che per tanti anni ha donato a Milano indimenticabili momenti di arte, cultura e divertimento".