MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La Lega fuori dalla Galleria di Milano, entrano Balenciaga e The Bridge: “E allora il Comune investa i ricavi in 1.000 telecamere”

I politici del Carroccio hanno lasciato gli uffici al terzo piano della Galleria Vittorio Emanuele ai due marchi di alta moda: “Non ci sentiamo sfrattati”

La Galleria Vittorio Emanuele vista dall’alto

La Galleria Vittorio Emanuele vista dall’alto

MILANO – No, non si sentono “sfrattati” dalle griffe dell’alta moda. I consiglieri della Lega, costretti a trasferirsi dal primo al terzo piano della Galleria Vittorio Emanuele per lasciar spazio agli showroom di Balenciaga e The Bridge (nei locali ancora occupati da Montblanc e Piumelli), hanno preso atto della decisione della Giunta Sala, che ha messo all’asta quegli spazi del Salotto, ma rilanciano e indirizzano una proposta al sindaco Giuseppe Sala e all’assessore al Demanio Emmanuel Conte, una proposta contenuta in un ordine del giorno che sarà depositata oggi in Consiglio comunale.

Ad illustrarla è il capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, Alessandro Verri: “Gli introiti aggiuntivi che entreranno nelle casse comunali grazie a questo bando sugli spazi per Balenciaga e The Bridge vengano destinati a finanziare l’installazione di mille telecamere in città, nelle zone più periferiche per garantire maggior sicurezza”.

Insomma, i leghisti propongono che il trasloco dei politici dal primo al terzo piano della Galleria per lasciar spazio ai marchi della moda porti anche un vantaggio ai milanesi che vivono nei quartieri più lontani dalla Madonnina.

Intanto un’altra consigliera della Lega, Annarosa Racca, spiega che il gruppo lumbard ha già fatto gli scatoloni e si è trasferito al terzo piano senza fare polemica. Anzi, Racca promuove il trasloco nei nuovi uffici al terzo piano: “Sono uffici bellissimi e più grandi di quelli che abbiamo lasciato. Non ci siamo sentiti “sfrattati“ dalle griffe e non abbiamo fatto opposizione al trasferimento. Ma rilanciamo con l’ordine del giorno”.