
La maglia "Renzi a casa!" mostrata da Matteo Salvini
Milano, 24 febbraio 2015 - Seduta sospesa, questa mattina, in Consiglio regionale della Lombardia, a causa della bagarre scoppiata dopo che i consiglieri della Lega hanno indossato una maglietta bianca con la scritta "Renzi a casa", in riferimento alla manifestazione organizzata dal Carroccio il 28 febbraio a Roma contro il governo. Il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo (Ncd), ha subito fermato la seduta, richiamando all'ordine i consiglieri leghisti: "Questo posto non può essere il ricettacolo per la propaganda delle iniziative politiche dei partiti", ha detto Cattaneo. Da lì è nato un battibecco con il vicepresidente del Consiglio regionale, il leghista Fabrizio Cecchetti, che è stato espulso dall'aula dopo aver strappato il microfono a Cattaneo e avergli urlato più volte "vergogna".
Nel pomeriggio, la conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha deciso di proseguire la seduta odierna, che è ripresa con una comunicazione da parte del presidente Raffaele Cattaneo che ha richiamato gli articoli del regolamento applicati e ha riferito dell'intenzione di "non proporre ulteriori sanzioni" da parte dell'Udp e di limitare quindi anche l'espulsione di Cecchetti ai lavori di oggi. Cattaneo ha poi spiegato che eventuali richieste diverse, per ulteriori provvedimenti, dovranno essere presentate formalmente dai singoli gruppi.
Secondo Andrea Fiasconaro, capogruppo del M5S Lombardia, "il Presidente Cattaneo e il Vicepresidente del Consiglio regionale Ceccetti, di NcD e Lega, che si sono accapigliati in aula questa mattina hanno recitato un copione scritto per loro da Alfano e Salvini che non ha nulla a che vedere con gli interessi dei cittadini lombardi. Le beghe nazionali e venete tra i due partiti, che convivono in Lombardia nella stessa traballante Maggioranza, dovrebbero restare fuori dall'aula. Certo non è facile la bigamia per il Presidente Cattaneo, è sposato in Lombardia con la Lega e a Roma con Renzi, e non è stato in grado di garantire all'aula quell'atteggiamento super partes che merita il suo ruolo. Le ridicole percentuali elettorali del NCD non permette loro di alzare troppo la testa, a meno che non decidano seriamente se stare con la Lega di Salvini o con la democrazia Cristiana di Renzi. La Lombardia è comunque in balia di partiti che si scontreranno costantemente con la loro incapacità di trovare una sintesi se non quella di salvare le loro poltrone".