GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Torna la legionella a Bresso, anziano muore in ospedale. Batterio a 500 metri da casa: "Ma non c’è alcun allarme"

L’81enne era debilitato da più patologie. I controlli a una torre vaporifera hanno dato esito positivo. L’Ats: "Nessuna correlazione certa col decesso"

un ospedale

Milano, 12 agosto 2023 - Un uomo di 81 anni, residente a Bresso, è morto di legionella. Il decesso risale al 27 luglio scorso ed è avvenuto in ospedale, durante il ricovero, ma se n’è avuta notizia soltanto ieri. Stando a quanto riferito dall’ATS Città Metropolitana di Milano, l’anziano aveva un sistema immunitario già di per sé compromesso dalle diverse patologie croniche con le quali conviveva. Subito dopo il decesso sono partite le indagini per capire come e dove l’anziano possa aver contratto l’infezione. Stando a quanto riferito dalla moglie, l’uomo trascorreva gran parte delle sue giornate a casa, usciva per lo più in occasione di visite ed esami medici o per qualche breve passeggiata nei dintorni del palazzo in cui risiedeva. Nell’acqua e nelle tubature del condominio, però, non è stata riscontrata presenza di legionella. Le analisi sono state condotte il giorno successivo al decesso e l’esito è arrivato ieri: negativo.

Ha invece avuto riscontro diverso il controllo effettuato in una torre di raffreddamento situata a 500 metri di distanza dall’abitazione dell’anziano: in questo caso è stata ravvisata la presenza del batterio, anche se non in grandi concentrazioni. L’ispezione è stata effettuata il 20 luglio e si trattava di una di quelle ispezioni programmate che avvengono a cadenza regolare. L’esito è arrivato il 4 agosto e il sindaco di Bresso, Simone Cairo, ha emanato un’ordinanza con la quale ha informato la proprietà della torre di quanto riscontrato, chiedendole di intervenire al più presto per sanare la situazione.

Da ATS Città Metropolitana di Milano sottolineano, però, che non c’è alcuna correlazione certa tra l’esito del controllo alla torre di raffreddamento e il decesso dell’81enne. Come noto, l’infezione da legionella avviene per lo più per via respiratoria, per inspirazione. Possibile, quindi, che l’uomo sia entrato in contatto col batterio durante un’uscita nei dintorni di casa? Se così fosse, però, non si spiega perché al momento non ci siano altri casi tra gli inquilini dei palazzi che sorgono intorno a quella torre, perché non si sia in presenza di un cluster. Il quadro attuale, secondo le autorità sanitarie, rientra nel fisiologico aumento di positività alla legionella riscontrato in estate, quando il caldo, per più motivi, favorisce la diffusione del batterio: è, ad esempio, il periodo in cui si tengono accesi gli impianti di condizionamento, spesso raffreddati ad acqua, e quello in cui si fanno più docce, tutte condizioni che favoriscono l’infezione per aerosol.

Dalla fine di giugno ad oggi solo nei Comuni del Nord Milano si sono avuti 9 casi di legionella, nessuno dei quali si è concluso con un decesso. E anche i campionamenti ad acque, tubature e impianti hanno fatto registrare un aumento di positività ritenuto nella media del periodo. È ovvio che episodi di legionella suscitino sempre una certa impressione a Bresso, città nella quale, nell’estate del 2018, il batterio costò la vita a cinque persone. Normale, allora, che il livello di guardia sia, e debba essere, alto. Ma il messaggio di ATS Città Metropolitana Milano e Comune di Bresso è chiaro: "La situazione attuale non desta particolari allarmi", almeno non per adesso. "Cogliamo però l’occasione – scandisce il sindaco – per ricordare a tutti i residenti l’importanza di applicare sempre tutte le regole di prevenzione utili a ridurre il rischio di proliferazione della legionella".