
Colombo Clerici* In un recente convegno di Assoedilizia si è parlato di problema casa nell’agenda politica europea, anche se l’Ue...
Colombo Clerici*
In un recente convegno di Assoedilizia si è parlato di problema casa nell’agenda politica europea, anche se l’Ue non ha competenza normativa in materia di politica abitativa. Infatti essa, legiferando nelle materie di competenza, determina impegni di risorse finanziarie degli Stati membri ed incide indirettamente così sulle politiche nazionali anche nelle materie di loro esclusiva competenza, spostando le loro priorità politiche. È quello che è avvenuto con la politica green e i superbonus nazionali, che per l’Italia hanno rappresentato un onere di 120 miliardi, che sarebbe bastato ad approntare ben 1 milione e 200mila alloggi di edilizia residenziale pubblica (una volta e mezza l’intero patrimonio di case popolari). Tanto che nel settembre del 2023 ben 40 municipalità europee, tra cui Milano e Torino, con a capo Lione, hanno proposto un appello alle istituzioni europee, in primis a Parlamento e Commissione Europea, per chiedere che l’Europa ponga il problema casa per i meno abbienti fra le priorità politiche. La questione è che oggi, chiunque voglia ottenere qualcosa sul piano politico, non deve più rivolgersi a Roma ma a Bruxelles e Strasburgo.
Tra le cose da far presenti all’Unione c’è il carico fiscale sugli immobili, che non è inferiore a quello medio europeo. L’erronea convinzione nutrita nel “triangolo gotico“ deriva dalle teorie dei macro-economisti della econometria (Ocse, Fmi, Eurostat, Bce) che non guarda a quanto incide il Fisco sui singoli immobili, né agli effetti sul piano psicologico della tassazione, ma al rapporto tra complessivo gettito fiscale immobiliare e Pil dello Stato. Ma in Italia il 66% degli immobili abitativi è improduttivo sul piano economico e su quello fiscale. A concorrere al gettito c’è solo il 15% di quegli alloggi (quelli locati), e parzialmente un altro 18% rappresentato dalle seconde case. Il rilievo è dunque fuorviante e foriero di politiche punitive dell’investimento privato in case da locare: il che produce lo squilibrio (rarefazione della locazione privata), insieme alla riduzione dell’edilizia popolare, del problema abitativo in Italia.
*Presidente Assoedilizia