EMPIO
Cronaca

L’energia rinnovabile dei Navigli

Empio

Malara*

Energia “va cercando, ch’è sì cara, come sa chi” paga la bolletta, vuol dire parafrasare un verso di Dante per invitare la Regione Lombardia a non sprecare la risorsa dei salti d’acqua dei Navigli per produrre energia idroelettrica da fonte rinnovabile. Nel 2002, realizzando un’idea dell’Associazione Amici dei Navigli, AEM SpA ha inserito nel canale di soccorso della conca Fallata una turbina per sfruttare il salto d’acqua e produrre energia idroelettrica, un’opera esemplificativa dei vantaggi derivanti dal riuso dei salti d’acqua per la produzione idroelettrica di cui vi è molto bisogno. Nel 2004, ad opera completata, l’Associazione Amici dei Navigli era convinta che dopo quel primo recupero (per illuminare cinquecento abitazioni) la strada del riuso dei salti d’acqua fosse tutta in discesa, e che grazie all’esempio di conca Fallata tutti i salti d’acqua del Naviglio pavese, dalla darsena di Milano alla darsena di Pavia, si sarebbero riattivati per produrre energia idroelettrica e, nel contempo, si sarebbero restaurate le conche di navigazione come già avvenuto in conca Fallata per merito di AEM SpA. Da allora sono trascorsi 16 anni e migliaia di metri cubi d’acqua sono “saltati” senza produrre neanche un KW di elettricità e senza avanzare nel restauro delle conche di navigazione. Operare il riuso di tutti i salti d’acqua dei Navigli, classificati nel volume “L’Energia dei Navigli” (SKIRA Milano 2005), e restaurare le conche del Naviglio pavese significa produrre energia da fonte rinnovabile ma anche contribuire a ri-navigare il Naviglio pavese. Un’operazione necessaria ora che è stata ricomposta la conca di isola Serafini (con la spesa di 47 milioni di euro) e che è possibile raggiungere via acqua da Pavia la laguna di Venezia e riprendere le gare di motonautica da Pavia a Venezia. Poter navigare sul Naviglio di Pavia significa riconnettere via acqua Milano al mare Adriatico, realizzare di nuovo il desiderio di Bonvesin de la Riva di ridare a Milano il suo porto "per l’arrivo dei navigli dal mare" e ridare alla darsena la sua funzione originaria di porto di navigazione interna non più commerciale bensì turistico - culturale.

* Presidente Amici dei Navigli