Milano – Proseguono le indagini sul caso La Russa jr. E si concentrano anche sulle immagini e sulle chat acquisite dai cellulari di alcuni dei testimoni convocati dagli inquirenti e dagli investigatori. L’obiettivo è ricostruire la serata tra il 18 e il 19 maggio scorsi all’Apophis, il club esclusivo nel cuore di Milano in cui Leonardo Apache La Russa ha rivisto la sua ex compagna del "Saletti" conosciuta tra i banchi dell’istituto privato per il recupero di anni scolastici, poi persa di vista.
Durante le audizioni, iniziate la scorsa settimana, che andranno avanti fino ad esaurire il lungo elenco, ai giovani che quella sera si sono trovati nel locale notturno, sono state poste domande mirate a far luce sull’incontro tra il figlio del presidente del Senato e la ragazza, che si sono riconosciuti mentre stavano ballando, e sulle condizioni in cui era lei dopo aver bevuto un drink offerto da lui.
Domande che puntano ad appurare in che stato fosse la 22enne prima di andare a casa La Russa dove, a suo dire, si è risvegliata la mattina dopo nel letto di Leonardo, senza ricordare nulla e sospettando di essere stata "drogata". E proprio per questo durante le deposizioni è stato chiesto ai testi, che non si sono opposti, di poter mostrare il loro telefono.
In alcuni casi si è proceduto ad acquisire fotografie e messaggi ritenuti interessanti e da cui si potrebbe, una volta analizzati, ricavare qualche dettaglio importante.
Ieri, negli uffici della Squadra Mobile, che conduce l’inchiesta coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella, è stato sentito anche l’altro amico di Leonardo, che oltre a Tommy Gilardoni, il dj iscritto da poco pure lui nel registro degli indagati, ha trascorso la nottata a casa La Russa (i tre sono rincasati in momenti diversi e Leonardo con la ragazza).
Si tratterebbe di un compagno di studi del figlio dell’esponente di Fratelli d’Italia il quale pure lui vive tra Milano e Londra, che però avrebbe lasciato l’appartamento dietro corso Buenos Aires la mattina presto e non avrebbe visto né sentito nulla. Nemmeno i due dj che si sono alternati alla consolle con Gilardoni durante la serata "Eclipse" che è durata dalle 23.30 alle 5, sentiti sempre ieri, avrebbero fornito spunti utili alle indagini.
Non è ancora stato fissato l’accertamento irripetibile sul telefono sequestrato una settimana fa a Leonardo, ma senza la sim in quanto intestata allo studio del padre e quindi, per i pm, è coperta dalle garanzie costituzionali. Accertamento che per questioni tecniche dovrebbe slittare di un paio di settimane.
Uno dei punti su cui stanno andando avanti le indagini sulla presunta violenza sessuale, contestata a Leonardo Apache La Russa e al suo amico dj Tommaso Gilardoni, è ricostruire chi esattamente, oltre a loro due e alla 22enne che poi li ha denunciati, fosse presente nella casa della famiglia La Russa, dopo la serata passata nella discoteca Apophis. Si sta quindi cercando di capire se qualche altro ragazzo sia passato anche per poco tempo nell’abitazione.
Un elemento tutto da verificare con le audizioni di testi su quella nottata che servirebbero ad individuare un ulteriore testimone su quanto, poi, accaduto nella casa e sulle condizioni in cui si trovava la giovane, che è risultata positiva a cannabis, cocaina e benzodiazepine.
Al momento, da quanto si è saputo, i vari testi sentiti, tra amici e partecipanti alla festa, non hanno riferito che la ragazza era in uno stato di incoscienza nei momenti in cui loro hanno potuto vederla.