GIULIA BONEZZI
Cronaca

L’estate dei veleni. Gli agenti arrestati. Poi 5 rivolte e 4 evasi in appena quattro mesi

L’ira dei sindacati della Penitenziaria per l’inchiesta sui presunti abusi. Nonostante l’arrivo di 50 nuovi poliziotti e la riduzione dei reclusi. secondo i rappresentanti dei lavoratori l’Ipm va commissariato.

L’estate dei veleni. Gli agenti arrestati. Poi 5 rivolte e 4 evasi in appena quattro mesi

L’ira dei sindacati della Penitenziaria per l’inchiesta sui presunti abusi. Nonostante l’arrivo di 50 nuovi poliziotti e la riduzione dei reclusi. secondo i rappresentanti dei lavoratori l’Ipm va commissariato.

Quattro rivolte e quattro evasioni-lampo in quattro mesi. Senza contare i disordini di sabato notte e i quattro baby detenuti che avrebbero tentato la fuga, tre rimasti irreperibili per ore con tanto di foto segnaletiche diramate a tutte le auto finché non sono stati trovati, forse sui tetti, comunque all’"interno del perimetro murato del carcere", rimarca il dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità smentendo che vi sia stato sabato "alcun tentativo di evasione" dall’Istituto penale per minori Beccaria di Milano. Unica nota ufficiale in una ricostruzione per il resto affidata, come sempre, ai sindacati della Polizia penitenziaria, che denunciano una situazione "letteralmente allo sbando" nelle parole di Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Pp, che al Beccaria era emersa con clamore a seguito della maxi-evasione del giorno di Natale del 2022 (sette detenuti tra i 17 e i 19 anni scappati dal cantiere e rientrati nel giro di qualche giorno).

Ma che alle cronache appare precipitata soprattutto dopo il terremoto dello scorso 22 aprile, tredici agenti della Penitenziaria arrestati e altri otto sospesi, accusati di torture e violenze nei confronti dei baby reclusi in un’inchiesta condotta dai colleghi con la squadra mobile della Questura e coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dalle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena della Procura di Milano. Cinque episodi a maggio tra rivolte, evasioni e il tentativo di strangolamento di un agente da parte di un detenuto con problemi psichiatrici; due a metà giugno, quando la Penitenziaria trova hashish e un cellulare in carcere e, due giorni dopo, due sedicenni riescono a scavalcare le recinzioni e scappare in metrò: uno è un ragazzino di origini marocchine, residente con i genitori nel Comasco, che era pure fra i tre che l’altra notte si sono nascosti per ore all’interno del minorile di via dei Calchi Taeggi. Terza notte di "ordinaria follia", per dirla con De Fazio, con materassi incendiati e disordini durante la conseguente evacuazione, in meno di un mese e mezzo, dopo gli episodi del 7 luglio e del 21 agosto. Il segretario della UilPa Pp si rivolge al guardasigilli Carlo Nordio, chiedendo "un cambio di passo" con "immediati provvedimenti tangibili, a cominciare dal deflazionamento della densità detentiva e dal potenziamento dei presidi di sicurezza, anche rimpinguando gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18 mila unità" e, per gli istituti penali minorili, di "ripensare la scelta" di tenervi detenuti "fino ai 25 anni d’età".

Alcune di queste cose, come la riduzione dei reclusi rispetto ai 92 di primavera e l’esclusione dei maggiorenni ad eccezione dei neodiciottenni, sono state tentate al Beccaria dopo gli arresti degli agenti, che ieri sono stati tirati in ballo da altri sindacalisti della Penitenziaria intervenuti sugli ultimi disordini: "Nessuno può più scaricare una situazione di gravissima emergenza sulla polizia penitenziaria che, invece, con i 13 arresti al Beccaria ha pagato sulla propria pelle le conseguenze maggiori", ha dichiarato Aldo Di Giacomo, segretario del Spp, chiedendo "di rivedere se non abolire del tutto il reato di tortura che grava come una spada di Damocle sugli agenti, numerosi ancora in stato di detenzione e in numero maggiore sospesi dal servizio".

E Leo Beneduci, segretario dell’Osapp, arriva a proporre la chiusura del Beccaria, che "con 50 detenuti e 124 poliziotti penitenziari nonché oltre 20 ulteriori poliziotti sospesi dal servizio è la dimostrazione pratica delle incapacità e dell’inefficienza del sistema penitenziario italiano compreso quello per i minori".

Un mese fa il Sappe chiedeva invece il commissariamento dell’Ipm, perché "nonostante la sostituzione di direttore (Claudio Ferrari, in carica da dicembre 2023, è il primo in esclusiva dopo anni, ndr) e comandante (proprio il 6 maggio, all’indomani della prima rivolta di questa infuocata primavera-estate, è entrato in carica Daniele Alborghetti, anche lui con un incarico stabile a differenza di chi l’ha preceduto e non era comunque indagata nell’inchiesta della Procura, ndr) e nonostante l’assegnazione di ulteriori cinquanta agenti, non si riesce a riprendere il controllo del Beccaria", ha detto Alfonso Greco, segretario lombardo del Sindacato autonomo polizia penitenziaria.

A metà agosto il Sappe aveva denunciato il rinvenimento, da parte degli agenti del minorile, di "90 grammi circa di sostanza stupefacente tipo hashish introdotta da un operatore del Beccaria", e a Ferragosto, "durante la bonifica quotidiana del campo da calcio" di altra "sostanza lanciata dall’esterno", e una successiva aggressione del poliziotto che l’aveva scovata da parte di alcuni baby detenuti. A gettare altra benzina sul fuoco.