MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

L’ex capo della polizia sul caso Ramy: "Quell’inseguimento è sbagliato"

Per il 19enne morto in scooter un carabiniere è accusato di omicidio stradale, come l’amico della vittima. Gabrielli: "Non si può mettere in pericolo la vita delle persone". Il sindaco Sala: "Brutte immagini".

Per il 19enne morto in scooter un carabiniere è accusato di omicidio stradale, come l’amico della vittima. Gabrielli: "Non si può mettere in pericolo la vita delle persone". Il sindaco Sala: "Brutte immagini".

Per il 19enne morto in scooter un carabiniere è accusato di omicidio stradale, come l’amico della vittima. Gabrielli: "Non si può mettere in pericolo la vita delle persone". Il sindaco Sala: "Brutte immagini".

Il sindaco Giuseppe Sala parla di "segnale brutto" che emerge dalle immagini del video che mostra la morte di Ramy Elgaml. E il suo delegato alla Sicurezza, Franco Gabrielli, ex capo della polizia, afferma che l’inseguimento dei carabinieri allo scooter in cui era a bordo il 19enne egiziano lo scorso 24 novembre "non è stato fatto in modo corretto" dalle forze dell’ordine.

Parole pesanti, che schierano il Comune nel fronte dei critici per quanto accaduto durante e alla fine dell’inseguimento dello scooter guidato dall’amico di Ramy, Fares Bouzidi, indagato per omicidio stradale, così come il militare dell’Arma alla guida della Giulietta che le immagini mostrano vicinissima al TMax prima dello schianto all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta e al conseguente decesso di Ramy, che pure un carabiniere ha provato a rianimare quando era riverso sull’asfalto. Le immagini del video dell’inseguimento e dell’incidente, diffuso martedì sera (ma agli atti sin dalle prime ore), fanno discutere. I vertici di Palazzo Marino non si tirano indietro e commentano quanto visto in televisione e sui siti delle principali testate giornalistiche. Sala, ieri pomeriggio al primo appuntamento pubblico dopo la pausa natalizia, giudica in maniera critica il video della morte di Ramy: "Le immagini danno un segnale brutto, non c’è dubbio. Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare, anche se è un rappresentante delle forze dell’ordine. Ma la giustizia faccia il suo corso". Parliamo del video in cui si sente dire a un carabiniere, ancora lontano dal luogo dell’incidente e inconsapevole della fine del giovane egiziano: "È caduto? Bene". Immagini e parole che al primo cittadino non sono piaciute.

Qualche ora prima, Gabrielli, dal 29 aprile 2016 al 28 febbraio 2021 capo della polizia, è stato anche lui critico sull’operato delle forze dell’ordine: "Se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo – premette il delegato alla Sicurezza del sindaco, intervistato ieri mattina su Radio 24 –. È ovvio che quella non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c’è pur sempre una targa, un veicolo". Gabrielli sembra far capire che i carabinieri avrebbero fatto meglio a prendere il numero di targa dello scooter e a interrompere l’inseguimento. Per poi provare a individuare il mezzo e il suo proprietario. "Esiste un principio fondamentale – continua –, quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per ottenere un risultato: io posso utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in pericolo. Questo è un elementare principio di civiltà giuridica". Il generale Pierluigi Solazzo, comandante dei carabinieri di Milano, ha espresso la "volontà dell’Arma di agire in trasparenza" e ha elogiato l’atteggiamento del papà di Ramy: "Grandi senso di responsabilità e senso civico".