MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Vincenzo Novari, 3 anni di lavoro fino al flop e all’addio: "Esperto di connessioni"

Nominato ceo nel 2019, è stato sostituito da Varnier nel 2022. Promesso sposo dell’ex Miss Italia 2001 e volto Rai Daniela Ferolla

L’ex dirigente indagato. Novari, 3 anni di lavoro fino al flop e all’addio: "Esperto di connessioni"

Milano – E pensare che Vincenzo Novari, nel 2019, al momento dei colloqui per il ruolo di ceo della Fondazione olimpica Milano-Cortina 2026, insisteva con i soci, per farsi scegliere come supermanager, dicendo loro che le Olimpiadi 2026 sarebbero state le prime con il 5G, dove tutto sarebbe stato connesso e dove si sarebbe potuta vivere un’esperienza sensoriale. Frasi che ritornano alla memoria e stridono terribilmente con quanto accaduto ieri mattina: Novari è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di corruzione e turbativa d’asta (insieme all’imprenditore fondatore della società informatica Vetrya di Orvieto, Luca Tomassini, e a un dirigente) in relazione all’assegnazione di un appalto per i servizi digitali della Fondazione incaricata di organizzare le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali del 2026. Sì, proprio i servizi digitali.

Le altre parole d’ordine di Novari quando alla fine, il 6 novembre 2019, venne scelto come chief executive officer, il cosiddetto ceo, della Fondazione olimpica erano state "analisi, creatività, condivisione". Parole che però sono rimaste solo sulla carta. Poche settimane dopo l’insediamento del manager con una lunga esperienza negli affari legati all’high tech e alle telecomunicazioni, si respirava un clima di sfiducia intorno alla sua figura e al suo ruolo nella macchina olimpica, una macchina che sembrava procedere troppo lenta rispetto al ritmo che avrebbe dovuto avere per arrivare in tempo per il 6 febbraio 2026, giorno della cerimonia di inaugurazione dell’evento a Cinque Cerchi che si svolgerà allo stadio di San Siro.

Risultato finale: dopo tre anni giusti giusti, Novari è stato rimosso dall’incarico di supermanager olimpico. Nel novembre del 2022, dopo gli anni dell’emergenza Covid, al suo posto è stato nominato Andrea Varnier, tuttora in carica. Da quel momento in poi, il nome di Novari è caduto un po’ nel dimenticatoio. Tranne che per una notizia di gossip. Proprio Il Giorno aveva svelato le pubblicazioni di matrimonio di Novari con la storica compagna, l’ex Miss Italia 2001 e ora conduttrice Rai Daniela Ferolla. Nozze che, a quanto si sa, non sono state ancora celebrate (nei giornali di gossip si parla del 22 giugno).

Tutto il resto, per quanto riguarda il promesso sposo, è un profilo da manager con tante esperienze e un curriculum di tutto rispetto, almeno fino al flop olimpico. Novari, 65 anni, è nato a Genova ma è milanese d’adozione. Laureato in Economia aziendale all’Università di Genova, ha iniziato a lavorare nel 1987 a Parfume et Collections (gruppo L’Oréal) come direttore Marketing. È rimasto a L’Oréal fino al 1992, poi dal 1993-1995 è passato nel Gruppo Danone (Johnson Wax e in Saiwa). Per Omnitel Pronto Italia Spa, invece, è stato direttore Marketing nel 1995 e nel 1996 ne è diventato vicepresidente dei settori vendite, marketing e logistica. Nel 1999 è stato scelto come amministratore delegato di Omnitel 2000. Nel 2000 ha fondato Andala Spa, di cui è stato amministratore delegato sin dall’inizio. Lo è rimasto anche quando Andala è diventata 3 Italia. Ha lascia il ruolo solo nel dicembre 2016, quando 3 Italia e Wind si sono fuse. Nell’ottobre 2016 ha fondato SoftYou, una startup nel campo del business e dei servizi a valore aggiunto. Nello stesso anno è diventato special advisor per CK Hutchinson. Fino all’avventura ai Giochi 2026, avventura che non può dirsi fortunata da nessun punto di vista.