L’ex Palasharp torna al Demanio. E rispunta l’ipotesi della vendita

Il Comune di Milano rinuncia alla ristrutturazione dell'ex Palasharp, restituendolo alla Direzione Demanio. Possibile vendita della struttura abbandonata da più di dieci anni.

L’ex Palasharp torna al Demanio. E rispunta l’ipotesi della vendita

Il Comune di Milano rinuncia alla ristrutturazione dell'ex Palasharp, restituendolo alla Direzione Demanio. Possibile vendita della struttura abbandonata da più di dieci anni.

Le parole chiave sono "rinuncia" e "restituzione alla Direzione Demanio e Patrimonio". Il Comune non crede più di poter assegnare ai privati e far ristrutturazione tramite un project financing l’ex Palasharp (nella foto) di Lampugnano, chiuso dal 2012. L’obiettivo di far diventare la tensostruttura, tirata su negli anni Ottanta per ospitare partite di basket e concerti, un impianto per le partite di hockey su ghiaccio femminile delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 è ormai tramontata da mesi e l’idea di lanciare un nuovo bando per far comunque rimettere a posto l’immobile come impianto per sport e concerti non convince più Palazzo Marino.

Ieri se n’è avuta una dimostrazione leggendo una determina comparsa nell’Albo pretorio del Comune, in cui l’amministrazione ha approvato "la rinuncia all’assegnazione, con decorrenza dalla data del presente provvedimento, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, della tensostruttura di proprietà comunale denominata “Palasharp” e della relativa area su cui è ubicata sita in via Sant’Elia 33 con contestuale restituzione alla Direzione Demanio e Patrimonio". Rinuncia e restituzione, dunque. L’assessore al Bilancio e al Demanio Emmanuel Conte per ora non si sbilancia sul futuro dell’ex palazzetto. Ma il passaggio del Palasharp dalla direzione Sport, che negli ultimi anni ha provato a far ristrutturare l’immobile, alla direzione Demanio potrebbe andare nella direzione della vendita della struttura ormai in stato di abbandono da più di dieci anni e dell’area limitrofa di via Sant’Elia.

La scorsa primavera il sindaco Giuseppe Sala non aveva escluso l’ipotesi della cessione dell’immobile comunale. Ma dall’assessorato al Demanio per adesso non arrivano conferme in questa direzione. Il passaggio tra i due assessorati – fa sapere Palazzo Marino – è dovuto al fatto che l’ex Palasharp, dopo la chiusura dell’ultimo bando per il restyling (bando su cui pendono ancora ricorsi al Tar) dovrà essere inserito nel Documento unico di programmazione del Bilancio comunale come semplice immobile abbandonato, non più come futuro palazzetto olimpico. La mini-tensostruttura per la preghiera islamica proprio di fianco al Palasharp, infine, ha ottenuto una proroga fino a dicembre.

M.Min.