
di Federico Dedori
Parte delle lezioni da remoto e parte in aula. Le università si preparano alla Fase 3, quella della ripresa delle lezioni che non potranno essere pero come prima della pandemia. È di 6.400.000 euro lo stanziamento del Politecnico per far fronte all’emergenza Covid –19. Tra le tante azioni previste "l’organizzazione della didattica per il prossimo semestre, la valorizzazione dell’esperienza dell’insegnamento a distanza, prevedendo anche una modalità “mista“ - fanno sapere dall’ateneo - misure dedicate a studenti in difficoltà e per il diritto allo studio". Per la fase 3 gli atenei milanesi puntano sull’informatica e sulla sicurezza. La linea è comune: da settembre gli studenti potranno assistere alle lezioni sia da remoto che di persona. La Cattolica ha ideato appositamente il piano "eCatt": "Saranno 500 le aule delle nostre sedi attrezzate con impianti di ripresa, abbinati a quelli multimediali già esistenti - spiegano dall’Università - che consentiranno al docente di poter fare lezione in aula, come ha sempre fatto, con la differenza che potrà essere seguito anche da remoto". Dall’inizio dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus gli atenei si sono organizzati per continuare a garantire la didattica agli studenti. La Bicocca ha caricato 34.500 videolezioni per 4milioni e mezzo di visualizzazioni in due mesi, la Statale ha attivato 2.409 insegnamenti online in forma mista, raggiungendo punte di 25mila utenti al giorno. Sono 31.466 le lezioni a distanza realizzate dalla Cattolica: 23.377 registrate e caricate e 8.089 svolte in diretta. Dal 15 marzo l’intera offerta formativa del Politenico, che comprende oltre 2.400 insegnamenti, viene erogata in videolezioni sincrone. Dal 9 marzo la Iulm ha erogato le lezioni online ai suoi quasi 7mila studenti delle triennali e delle magistrali. Non si sono fermate neanche le lezioni dei master in corso, quasi trenta, compresa la Scuola di giornalismo. "Docenti e studenti solo nella prima settimana si sono scambiati oltre 35mila messaggi chat", hanno fatto sapere tramite una nota dall’ateneo. Anche la Bocconi ha risposto prontamente alla crisi sanitaria, garantendo 420 corsi attivi con 700 docenti. In queste settimane nonostante si sia parlato poco di università gli atenei non si sono mai fermati. Per gestire l’emergenza Covid-19 la Bicocca ha pianificato una spesa di 2 milioni di euro di cui la metà è stata già impegnata. Tra le priorità indicate: didattica, sicurezza, diritto allo studio e internazionalizzazione.
"Sono orgogliosa del grande impegno messo in campo da tutta la comunità dell’università di Milano-Bicocca - afferma la rettrice Giovanna Iannantuoni -. Il personale docente, ricercatore, tecnico e amministrativo stanno contenendo questa emergenza. Abbiamo lavorato attivamente per reinventare i nostri luoghi, i nostri modi di fare ricerca, didattica e di interfacciarci con il territorio, ponendo sempre al centro la sicurezza e la tutela delle persone".
Per non lasciare indietro nessuno l’università Statale ha abbassato del 50% le rette delle residenze ancora occupate dagli studenti e del 70% per chi le ha lasciate temporaneamente ma continuando ad occuparle. Inoltre è stato attivato dall’inizio della crisi il food delivery attualmente ancora in uso in attesta della riapertura delle mense.