LAURA LANA
Cronaca

L’IA arriva tra i banchi. YouTube, Googlequiz e iPad: "La scuola deve cambiare"

Cologno, alla media Toti avviato un progetto pilota finanziato dal ministero. Le classi sperimentali saranno messe a confronto con quelle tradizionali.

Cologno, alla media Toti avviato un progetto pilota finanziato dal ministero. Le classi sperimentali saranno messe a confronto con quelle tradizionali.

Cologno, alla media Toti avviato un progetto pilota finanziato dal ministero. Le classi sperimentali saranno messe a confronto con quelle tradizionali.

YouTube per i video, intervallati da contenuti di supporto, questionari, domande di approfondimento. Google Quiz, invece, per l’approfondimento di alcuni argomenti specifici. E poi i tablet al posto dei libri. La scuola media Toti, a San Maurizio al Lambro, è stata scelta per un progetto pilota sull’intellingenza artificiale. Tre istituti in Lombardia (l’Iis Luigi Cremona di Milano e il Falcone e Bersellino a Lecco) e 15 in tutta Italia sperimenteranno da quest’anno "alcune funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale in ambiente Google Workspace for Education, per garantire un valido supporto nel differenziare i percorsi di apprendimento, offrendo a ogni studente un’esperienza formativa più adatta alle proprie caratteristiche, potenzialità e ritmi di apprendimento", hanno spiegato dall’Ufficio scolastico regionale.

La media Toti farà da apripista. "Si tratta addirittura di uno dei primi progetti a livello internazionale che prevede la collaborazione tra docenti e assistenti virtuali - hanno sottolineato dall’Usr -. Non si intende sostituire l’azione dell’insegnante, ma offrire un supporto significativo attraverso strumenti tecnologicamente avanzati". Prima di Natale Casco Learning ha curato la formazione di un gruppo di docenti dell’istituto comprensivo di viale Lombardia. "L’obiettivo è personalizzare ulteriormente la didattica, soprattutto per rispondere ai bisogni educativi speciali degli studenti - ha commentato la dirigente scolastica Eleonora Galli -. Il progetto ha una durata biennale: è iniziato quest’anno e terminerà l’anno prossimo, con il coinvolgimento della valutazione Invalsi, che riguarderà le classi terze. Inizialmente era stata coinvolta una sola classe seconda, ma successivamente ci è stata data la possibilità di estendere il progetto a un ulteriore gruppo".

Alla fine, saranno coinvolte due la 2A e la 2C, mentre la 2B e la 2D saranno utilizzate come classi di confronto e controllo. "Le prime due lavoreranno con l’ausilio degli strumenti sotto il controllo dei loro docenti e degli esperti che li seguiranno, mentre le altre due classi non utilizzeranno la tecnologia avanzata. Valuteremo poi i risultati attraverso monitoraggi step-by-step per capire se gli studenti che hanno usufruito della sperimentazione registreranno risultati migliori". Nessun attore del mondo scuola sarà sopraffatto dall’intelligenza artificiale né dagli altri strumenti.

"I docenti agiscono sia come mentor dei loro alunni sia come creatori di contenuti, collaborando strettamente con gli allievi per creare un percorso formativo su misura". Gli stessi ragazzi avranno un ruolo da protagonisti durante le lezioni, molto più di quello che accade nella scuola “tradizionale“.

"Gli studenti più competenti avranno la possibilità di diventare dei creatori di contenuti, insieme ai loro docenti - ha annunciato la professoressa Galli -. L’obiettivo è offrire agli studenti la possibilità di comprendere le proprie capacità e di vedere concretamente i loro progressi. Per gli studenti con bisogni educativi speciali, invece, spesso i contenuti saranno forniti dai docenti in modo personalizzato". I genitori, per ora, hanno mostrato fiducia nel progetto, nato sotto la regia e l’input del ministero dell’Istruzione e del Merito.

"Alcuni pensavano che l’uso degli iPad significasse l’abbandono di carta, penna e libri - ha rivelato la dirigente del Toti -. Ho cercato di spiegare chiaramente che non è così: l’uso del tablet non sostituisce, ma arricchisce". Allo stesso modo, tutta la realtà virtuale non potrà che portare benefici all’offerta formativa. "L’intelligenza artificiale può incutere timore, ma al tempo stesso è uno strumento dotato di una grandissima potenzialità, che va governata - ha concluso Galli -. Il modo di fare scuola può e deve cambiare, anche se stiamo parlando di un ambiente che tende spesso a essere conservatore, soprattutto nel secondo ciclo scolastico".