BARBARA CALDEROLA
Cronaca

“Libera Martesana“. Patto di 29 Comuni contro tutte le mafie

Primo obiettivo la conversione al sociale di 64 beni confiscati .

Primo obiettivo la conversione al sociale di 64 beni confiscati .

Primo obiettivo la conversione al sociale di 64 beni confiscati .

Nasce Libera Martesana, "una casa comune contro la malavita". Il colosso della legalità conta 29 Comuni per 380mila abitanti complessivi. A guidarlo Antonio Brescianini, aclista, ex sindaco di Vimodrone. Il territorio è fra quelli più a rischio. "Il presidio vede la luce dopo due anni di gestazione – spiega –. Il nostro compito sarà fare da trait d’union fra no profit e istituzioni per riassegnare e convertire al sociale i 64 beni confiscati nell’area alla criminalità organizzata, 39 già destinati". Il gruppo aiuterà i Comuni nel percorso, il grosso a Pioltello, 13, e Cologno, 12, il resto negli altri 27 centri. Alla base di tutto, "il rapporto speciale con don Ciotti", amico della zona, che a Vimodrone intitolò la biblioteca a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta per aver denunciato l’appartenenza dei suoi familiari ai clan.

Altro pilastro dell’attività la collaborazione con le scuole. "Saranno proprio gli studenti a scegliere il nome della nostra sezione. Un progetto già avviato al liceo Bruno di Melzo, all’Ipsia Majorana di Cernusco e alle medie di Pessano. Fra i banchi allargheremo il discorso alla violenza in generale". La nuova realtà muove i primi passi. "Aiuteremo le amministrazioni a dare una seconda vita alle lavanderie di soldi sporchi. È una delle sfide più importanti che abbiamo davanti: questi stabili devono diventare il simbolo della rinascita e anche della capacità della legge di estirpare la malapianta che è sempre in agguato, anche dove non sembra. Per questo – sottolinea Brescianini – ciascuno di noi deve essere una sentinella con antenne sensibili". La nuova destinazione di attività, terreni o case di boss e capibastone e dei loro ex terreni "deve essere stabilita con l’aiuto del volontariato. La nostra missione sarà anche quella di raccordare questo mondo con il pubblico: faremo sedere tutti a un tavolo per condividere il nuovo cammino dei beni sottratti a Cosa nostra". Un tesoro di svariati milioni. "L’esperienza insegna che in molti casi è difficile far funzionare un patrimonio di questa portata. Per questo abbiamo capito che serve una struttura dedicata". Senza trascurare l’opera di sensibilizzazione. In marzo è fissata la terza camminata anti-mafia: "Dopo Pioltello e Cologno, stiamo scegliendo il luogo in questi giorni".