REDAZIONE MILANO

Liberato un altro trapper Caduta l’accusa di rapina

Coinvolto nella rissa in corso Como ma per il Riesame non nel reato più grave. Minore all’epoca, era stato arrestato un mese fa insieme ad altri dieci ragazzi

Non doveva essere arrestato. È stato scarcerato dal tribunale della libertà uno dei giovani - minore all’epoca dei fatti e ora 18enne - arrestato un mese fa assieme ad un altro minore e a nove maggiorenni, tra cui i due trapper Baby Gang e Simba La Rue, nell’inchiesta con al centro una sparatoria nella notte tra il 3 e il 4 luglio scorso in zona corso Como, cuore della movida milanese.

"Non si tratta di rissa banale ed estemporanea, ma di un episodio di grave violenza e sopraffazione, originato da una logica di banda e da una volontà di controllo del territorio" definì l’accaduto il gip Guido Salvini. Dalla ricostruzione dei carabinieri, emerse che "la violenta rissa, inizialmente caratterizzata da ripetuti calci e pugni tra i partecipanti, si è conclusa con una vera e propria esecuzione nei confronti di due senegalesi, colpiti alle gambe da colpi d’arma da fuoco e derubati del denaro e altri effetti personali". Dopo la scarcerazione anche dell’altro minorenne qualche settimana fa, ieri il tribunale del riesame per i minori, accogliendo l’istanza dell’avvocato Niccolò Vecchioni, ha deciso dunque di revocare la custodia in carcere per il ragazzo di origine ivoriana facendo cadere l’accusa di rapina (a lui contestata assieme alla rissa e alle lesioni) che aveva portato alla misura cautelare.

Dai filmati, infatti, è emerso, come si legge nel provvedimento, che non è a lui "attribuibile" la rapina del borsello ai danni di due senegalesi che quella notte erano stati poi gambizzati.

Nei giorni scorsi, sul fronte dei maggiorenni, il Riesame aveva confermato il carcere per Baby Gang e le misure cautelari per gli altri (Simba è ai domiciliari per motivi di salute). Era tornato in libertà, invece, il principale manager di Baby Gang, ossia Paulo Marilson Da Silva. Per questa indagine, coordinata dal pm Francesca Crupi e condotta da polizia e carabinieri, si va verso la richiesta di processo con rito immediato.

Infine, per quanto riguarda il procedimento sulla “faida“ tra trapper con arresti di fine luglio, quasi tutti gli imputati, tra cui sempre Simba, hanno scelto l’abbreviato, davanti al gup Giulio Fanales, mentre uno di loro punta a patteggiare due anni e mezzo. Due, invece, sono a processo in immediato con udienza fissata per il 24 novembre.