Milano - La colonna di firme si allunga: quasi 1.500 raccolte in poche ore su Change.org e un centinaio lasciate su un foglio direttamente a “Isola Libri“, libreria indipendente, di via Pollaiuolo al quartiere Isola, per "Salvare questo presidio culturale con un occhio di riguardo per bambini e ragazzi" che rischia chiudere o di doversi trasferire altrove per colpa dell’affitto che aumenterà in maniera esponenziale. "Il proprietario dello spazio ce lo ha già annunciato", spiega Elena Fasoli, di 31 anni, laureata in Lettere, che gestisce il luogo insieme alla collega Debora Omassi, di 28, dopo aver raccolto il testimone dalla mamma, Laura Campasso, la quale ha inaugurato l’attività nel 2012 e oggi ha una piccola quota. "Il contratto scadrà a giugno del 2023 e noi stiamo già cercando una sede alternativa perché non potremo più permetterci l’attuale. I prezzi all’Isola, non solo per questo negozio, non sono più abbordabili. Di questo passo non ci sarà più posto per le botteghe ma solo per ristoranti e locali". La prospettiva di restare senza libreria in via Pollaiuolo non ha lasciato indifferenti gli abitanti, in particolare un gruppo di ragazze tredicenni della scuola media Govone di via Pepe, appassionate lettrici "praticamente cresciute nella nostra libreria", sottolinea Fasoli, e che in proprio a Isola Libri si ritrovano per le riunioni del “Dafne club“ che hanno fondato per scrivere recensioni e discutere di libri.
A sorpresa hanno pubblicato venerdì sera la petizione “Salviamo Isola Libri Milano!“, raccogliendo in poche ore quasi 1.500 adesioni. "Non ci aspettavamo questa mobilitazione. Stamattina il viavai di clienti era ininterrotto: tutti qui per firmare e per portarci di persona la loro solidarietà", sottolinea Debora Omassi. "Questa iniziativa – continua la socia Elena – è molto importante dal punto di vista simbolico: mostra che l’Isola è affezionata ai suoi negozi caratteristici, che c’è un senso di appartenenza. Chi ci conosce non vuole che il quartiere perda la libreria, e questo ci riempie di orgoglio". Nella zona "ci sono anche altre librerie: “Spazio bk“ e “Les Mots“. Noi però ci caratterizziamo per il rapporto con i più piccoli, che qui trovano un ambiente familiare, una sala in cui leggere libri scelti apposta per loro. Lavoriamo con le scuole, organizziamo eventi, cerchiamo di essere un polo culturale". Apprendere che l’affitto aumenterà "ci ha spinto a cercare un locale alternativo, sempre all’Isola. Ma io e Debora ci siamo accorte che dappertutto i prezzi sono altissimi. Serve una strategia per tutelare le botteghe e i presìdi culturali, altrimenti a lungo andare saranno tutti tagliati fuori. Noi vendiamo libri al dettaglio, non abbiamo potere di trattativa, non possiamo avere la stessa liquidità di un ristorante". Di quanto aumenterà il canone? "Ancora non sappiamo con precisione ma di sicuro sarà una cifra troppo alta per le nostre tasche".
Le prime a non arrendersi sono state le ragazzine che hanno promosso la petizione, con l’intento di scuotere il quartiere, l’opinione pubblica e la politica. "Se questa libreria scomparisse e venisse sostituita dall’ennesimo locale – si legge – non solo perderemmo uno dei pochissimi centri culturali per ragazzi e adulti che da tempo accompagna ogni azione “libresca” degli abitanti, ma dovremmo relazionarci solo con il grande commercio on line, guadagnando solo una nuova pizzeria di cui nessuno sente il bisogno (avendone già decine in poche vie). Inoltre Elena e Debora sono l’ultimo anello che tiene l’Isola ancorata alla cultura tramite eventi per ragazzi e bambini. Firmiamo per intervenire in tutti i modi possibili per mantenere l’attuale posizione della libreria o fornirle un nuovo ambiente“ low cost“ in quartiere. Deve restare qui".