MASSIMILIANO MINGOIA e NICOLA PALMA
Cronaca

Licenze taxi in ritardo, slitta di due mesi il test per 703 candidati: auto in strada nel 2025

Milano, prova affidata a una ditta esterna: in campo pure un software anti-copioni. Visti i tempi del bando, i 450 conducenti potrebbero partire in primavera

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A sinistra, il parcheggio dei taxi in piazza Duomo: il Comune punta ad aumentare le licenze

Milano - Slittano i tempi del bando per le 405 licenze taxi. E di conseguenza si allontana, rispetto alle previsioni della vigilia, il giorno in cui le nuove auto bianche andranno a irrobustire dopo più di vent’anni il parco macchine (4.855) attualmente circolante all’ombra della Madonnina.

Se non ci saranno ulteriori ritardi, le scadenze difficilmente comprimibili stabilite in partenza fanno ipotizzare che l’iniezione di veicoli sarà realtà nei primi mesi del 2025; in caso contrario, si potrebbe arrivare a primavera inoltrata. Tradotto: l’iniziale orizzonte temporale, che parlava dell’autunno del 2024, va sensibilmente posticipato. Il concorso, reso possibile dal decreto Asset, è stato lanciato nel marzo scorso, con una prima deadline fissata per gli aspiranti conducenti: il 30 aprile come data ultima per presentare la richiesta di ammissione. Alla corsa si sono iscritti 712 candidati, ma il 3 luglio, trascorsi i 60 giorni previsti per la valutazione delle domande di partecipazione, il Comune ha ufficializzato il numero definitivo dei competitor: 9 esclusi e 703 in gara.

Tutto pronto per il test scritto? Nella nota di Palazzo Marino, si parlava genericamente di “dopo l’estate”. L’ipotesi all’epoca era che la prova con risposte a scelta multipla su Codice della strada, inglese, regolamento di bacino e toponomastica si tenesse nella seconda metà di settembre. Tuttavia, a oggi la data non è stata ancora stabilita. Anzi, tre giorni fa è stata pubblicata sull’albo pretorio la determinazione dirigenziale dell’Area attività commerciali che ha dato il via alla manifestazione d’interesse per individuare la società che dovrà progettare, realizzare e gestire l’esame “mediante piattaforma digitale” al costo di 20mila euro. Ciò vuol dire che è stata scelta la modalità digitale da remoto, considerato anche che all’azienda selezionata (tra quelle che risponderanno all’appello) verrà richiesto pure un servizio di proctoring, un software che consente di controllare a distanza i dispositivi elettronici utilizzati e di intercettare segnali che facciano ipotizzare comportamenti fraudolenti.

C’è tempo fino alle 12 del 7 ottobre per farsi avanti. Se consideriamo che i dettagli della strumentazione tecnica richiesta devono essere comunicati ai candidati “almeno 20 giorni prima della data di svolgimento”, ne consegue che l’esame non potrà che svolgersi da novembre in poi. L’obiettivo ricalibrato del Comune è quello di individuare i 450 tassisti entro il mese di dicembre. A quel punto, scatterà la fase due: “Entro 10 giorni dall’esecutività del provvedimento che approverà la graduatoria – si legge nel bando – l’ufficio comunale competente assegnerà agli interessati un termine di 60 giorni per l’effettuazione del versamento del contributo dovuto nelle modalità indicate nel bando e un termine di 60 giorni, prorogabili di 30 giorni per giustificati motivi, per la presentazione della documentazione comprovante la disponibilità dell’autovettura”.

E ancora: “Entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione, le licenze saranno attribuite con provvedimento dirigenziale ai candidati in possesso dei requisiti”. Infine, il titolare dovrà “obbligatoriamente, a pena di decadenza, iniziare il servizio entro 90 giorni dal rilascio del titolo”. Facendo due calcoli, i primi taxi potrebbero realisticamente iniziare a circolare tra febbraio e marzo del 2025.

Un terzo delle nuove autorizzazioni avrà un costo ridotto rispetto a quello standard di 96.500 euro fissato da Amat e promosso dall’Autorità di regolazione dei Trasporti: chi sceglierà di guidare un veicolo per trasporto disabili (la licenza con queste caratteristiche sarà a vita) dovrà pagare “solo” 77.200 euro (-20%), mentre chi accetterà di coprire per 5 anni i turni notturni (i più critici sul fronte delle chiamate inevase con un picco del 30% nei weekend) avrà diritto a una decurtazione del 30% (67.550 euro); coloro che soddisfaranno entrambe le condizioni verseranno 57.900 euro (-40%). I proventi delle licenze (previsione di 39 milioni) verranno divisi tra i tassisti oggi in attività, che dovrebbero incassare 8mila euro a testa.