L’aspettano anche a Palazzo Marino, la circolare annunciata per oggi dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso a mezzo Messaggero, destinata a "fornire ogni ulteriore chiarimento ai sindaci" sulle possibilità fornite dal dl Asset convertito in legge un mese fa per affrontare il problema della penuria di taxi. All’indomani di un provvedimento dell’Antitrust che mette nero su bianco l’"inadeguatezza strutturale del numero di licenze attive" a seguito di un’indagine su Milano, Roma e Napoli, il ministro Urso s’è affrettato ad assicurare che il Governo ha fatto la sua parte, ribadendo che la riforma "prevede tre cose: possibilità di ottenere la seconda guida in 24 ore, ai tassisti basterà comunicare la volontà al Comune e automaticamente sarà concessa"; la possibilità, sempre per chi è già tassista, di "avere una ulteriore licenza temporanea per massimo due anni in vista di eventi" come le Olimpiadi Milano-Cortina; e le licenze straordinarie, cioè concorsi che si affiancano a quelli ordinari per un numero fino al 20% dei taxi esistenti, che "possono essere indetti dal Comune in 15 giorni - sostiene Urso –. L’unica cosa che si chiede è la verifica di congruità sul prezzo della licenza dell’Autorità dei trasporti, che ha 15 giorni per rispondere".
L’altra differenza è che il 100% dell’introito da licenze straordinarie sarà ripartito tra i tassisti esistenti in qualità d’"indennizzo" (per le ordinarie è l’80%, il 20% va al Comune per le infrastrutture del trasporto pubblico non di linea). A Milano, l’obiettivo dichiarato è aggiungere mille licenze alle circa 4.800 attive. Sul come, il Comune ha aperto un dialogo con la categoria. A differenza delle amministrazioni di Roma e Napoli, Palazzo Marino deve sottostare alla legge lombarda che sottopone all’autorizzazione della Regione l’apertura di un bando ordinario (e ha due richieste pendenti, una per mille licenze dell’estate scorsa e una per 450 risalente al 2019, cui Palazzo Lombardia non ha mai risposto). Il bando straordinario, dunque, è un’opzione, e si starebbe ragionando su una quota prudenziale di 400-500 nuove licenze, in attesa di capire quante saranno le richieste di "doppie guide" con le nuove regole. Anche perché ad esempio, a prescindere dalle "24 ore" del ministro, il secondo guidatore (non un familiare del tassista) deve possedere una patente KB. Giulia Bonezzi