Milano – Via libera dei giudici del Tribunale amministrativo regionale (Tar) al bando da 450 licenze taxi lanciato nei mesi scorsi dal Comune di Milano. Il Tribunale amministrativo ha respinto in toto il ricorso presentato da alcuni conducenti e dalle principali associazioni di categoria, ritenendo corretto l'operato di Palazzo Marino nella definizione delle regole d'ingaggio per la gara che porterà a incrementare il parco macchine attualmente in circolazione all'ombra della Madonnina.
Le regole nel mirino
I tassisti hanno contestato in particolare l'entità della cifra messa a bando per ogni licenza, fissata a 96.500 euro dopo una serie di calcoli che hanno tenuto conto del valore medio delle licenze attuali sul mercato e dell'eventuale impatto che l'iniezione di nuovi veicoli avrà sui 4.855 conducenti che già guidano un'auto bianca. Nel mirino sono finiti anche gli sconti garantiti a chi si doterà di un mezzo per il trasporto disabili e a chi sceglierà di effettuare il turno di notte (storicamente critico sul fronte della disponibilità di taxi). Infine, i legali dei conducenti hanno impugnato il parere dell'Authority dei Trasporti che ha dato il placet alla procedura del Comune.
La decisione
Mercoledì 18 dicembre, i giudici amministrativi hanno bocciato il ricorso nel merito, stabilendo che i tecnici della Mobilità di Palazzo Marino hanno sviluppato l'iter con una solida base normativa alle spalle (il decreto Asset) e senza alterare il mercato commerciale delle licenze. Ora bisognerà capire se gli sconfitti decideranno di prendere atto della sentenza del Tar o se opteranno per l'impugnazione in Consiglio di Stato per provare il ribaltone.
D'altro canto, va ricordato che il Comune, sulla base delle ordinanze che nei mesi scorsi hanno negato la sospensiva ai ricorrenti, è andato avanti con il bando: il 5 dicembre è andata in scena la prova scritta, con domande a risposta multipla su codice della strada, toponomastica e lingua inglese. Hanno partecipato poco meno di 700 aspiranti conducenti, con 521 idonei: in base alle combinazioni legate alle varie tipologie di autorizzazione (ordinaria, notturna e per disabili), la prima tranche dovrebbe portare all'emissione di 336 licenze complessive.
Le scadenze
Entro i prossimi due mesi, il tassista in pectore dovrà versare il prezzo della licenza; e ne saranno dati altri due per presentare la documentazione “comprovante la disponibilità dell’autovettura”. A iter completato, il conducente avrà novanta giorni per iniziare il servizio. Se tutto andrà secondo programma, la flotta che attualmente conta 4.855 macchine sarà potenziata tra la primavera e l’estate del 2025. A quasi un quarto di secolo dall’ultima volta.
Il fattore tempo è fondamentale in questa storia, se è vero che da anni l’utenza lamenta la carenza di veicoli specie in alcuni momenti della giornata (notte) e della settimana (weekend). La risposta di Palazzo Marino si fonda sul decreto Asset, che dà la possibilità alle città capoluogo di indire bandi per incrementare fino al 20% il numero di taxi in circolazione. L’amministrazione avrebbe quindi potuto arrivare fino a 971, ma ha scelto di fermarsi a 450 con le licenze e di muovere in un secondo momento la leva delle seconde guide.
Le licenze “scontate”
Un terzo delle nuove autorizzazioni avrà un costo ridotto rispetto a quello standard di 96.500 fissato da Amat e promosso dall’Autorità di regolazione dei Trasporti: chi sceglierà di guidare un veicolo per trasporto disabili (la licenza con queste caratteristiche sarà a vita) dovrà pagare «solo» 77.200 euro (-20%), mentre chi accetterà di coprire per cinque anni i turni più critici sul fronte delle chiamate inevase (picco del 30% nelle notti del weekend) avrà diritto a una decurtazione del 30% (67.550 euro); coloro che soddisfaranno entrambe le condizioni verseranno 57.900 euro (-40%). I proventi delle licenze (previsione di 39 milioni) verranno divisi tra i tassisti oggi in attività, che dovrebbero incassare 8mila euro a testa.