Milano – Occupato il liceo classico Beccaria, o meglio il suo cortile interno. Un centinaio di ragazzi dormirà lì, dandosi il cambio. Le proteste - a colpi di votazioni e ballottaggi su Google form - sono cominciate all’alba di oggi mercoledì 21 febbraio quando un gruppo di studenti ha tentato un primo blitz.
Sul posto c’era già la preside Laura Gamba, che ha impedito l’irruzione e la sospensione delle lezioni. “Sono arrivata al mattino presto – spiega – perché avevo ricevuto una nota in cui ci accusavano di avere messo in discussione i viaggi di istruzione, cosa non vera”.
Temendo che quella nota preannunciasse altre azioni, si è fatta trovare lì prima dell’arrivo degli studenti che si sono presentati intorno alle 7.30 creando un picchetto di protesta. “Siamo sempre stati disponibili all’ascolto – continua Gamba – abbiamo dato loro la doppia possibilità, chi voleva poteva partecipare alle lezioni, gli altri potevano partecipare all’assemblea nel cortile esterno”.
Nel pomeriggio la votazione tra cogestione, autogestione o occupazione durante l’assemblea d’istituto, questa volta nel cortile interno. “Ha prevalso la linea della cogestione, alla quale stavamo già lavorando per marzo”, spiega la dirigente. Poi però è stato chiesto il ballottaggio tra le due opzioni che avevano ricevuto più voti: cogestione, appunto, e occupazione. “Il 63% ha scelto la seconda”, annunciano dal collettivo, che chiedeva una protesta più incisiva. Dal cortile interno però non riuscivano ad accedere alle aule “e neanche ai bagni”, tuonavano i ragazzi, chiedendo margini di manovra.
Le trattative sono proseguite fino a tarda sera. “Teniamo a precisare che la nostra iniziativa non si pone contro il dirigente scolastico, il corpo docenti e il personale Ata – la premessa dei ragazzi – al contrario, chiediamo il loro appoggio perché i problemi di cui parleremo riguardano tutti”. Sotto la lente il sistema scolastico italiano, la scarsa attenzione alla salute psicologica, l’edilizia scolastica carente anche in via Linneo, professori e personale mal pagati. “Da un sondaggio è emerso che più del 90% degli studenti del nostro liceo soffre di stress”, sottolineano, ricordando tra i punti “la nostra solidarietà e la nostra indignazione di fronte al massacro che si sta consumando a Gaza” e “la svolta ecologista che non può aspettare”.