
Camilla Colucci si è classificata prima in assoluto con un punteggio di 51,5; sopra, il solito caos per le prove d’ingresso al Manzoni
Milano, 23 dicembre 2017 - È un podio tutto femminile quello che brilla in cima alla graduatoria del test d’ingresso del civico liceo linguistico Alessandro Manzoni. Tutte donne, le prime sei classificate. Le ultime due di loro a pari merito con un ragazzo a onor del vero. Ma poco cambia. Tutte donne nei primissimi posti, ed è la prima volta che succede in 11 anni, da quando esiste il test. I risultati sono comparsi on line ieri mattina e hanno fatto gioire 200 ragazzi su mille che hanno affrontato il test lo scorso 19 dicembre: dopo le feste, i tredicenni che hanno già conquistato un banco in uno dei licei più ambiti della città, primo a introdurre tra le materie di studio pure il cinese, potranno iscriversi. Quasi non ci crede Camilla Colucci, prima in assoluto con un punteggio di 51,5 (quello della seconda è di 48,7), che giovedì sera ha ricevuto la notizia dalla vicesindaco e assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo in persona. Particolarmente felice del podio “rosa”.
«Ho voluto chiamare di persona almeno le prime tre – sottolinea Scavuzzo –. Mi sono emozionata». Ed è stata anche protagonista di un «simpatico siparietto», così lo definisce, «perché ho dovuto giurare a due genitori su tre di essere davvero la vicesindaco: credevano fosse uno scherzo». Con Camilla è andato tutto liscio. «Per me è una soddisfazione immensa – dice la ragazzina, che vive a Landriano e frequenta la scuola media locale –. Mi sarebbe bastato arrivare tra i primi 150 perché questi conquistano il posto indipendentemente dal Comune di residenza. Dopo il 150esimo, si privilegiano i residenti di Milano». Ora sa di aver sbaragliato tutti, conquistando la pole position. «Sognavo fin dalla quinta elementare di potermi iscrivere in questo liceo, tanto da chiedere a mia madre di stamparmi i vecchi test d’ingresso per potermi esercitare. Altrimenti non avrei saputo quale sarebbe stato il livello del questionario, né su cosa prepararmi».
Prima della classe, è appassionata di danza moderna («che pratico») e di nuoto. Materie preferite? «Spagnolo e storia». Per il fututo ha già le idee chiare: «Vorrei fare la ricercatrice, mi piacerebbe scoprire delle cure per malattie oggi incurabili». Ma il suo punto fermo è sempre stato il liceo linguistico. «Ho sempre voluto frequentarlo, indipendentemente dalla professione che sceglierò di esercitare un domani». Adesso, il fatto di avercela fatta, rappresenta il regalo di Natale più grande. «Sono partita per Fuerteventura coi miei genitori, spensierata e felice. Mi sono impegnata molto per riuscire a superare questo test». Che è suddiviso in due parti: una di logica per saggiare la capacità di comprendere un testo e le abilità logico-matematiche, e una di cultura, con dieci domande di attualità. «È la prima volta - commenta Giuseppe Polistena, dirigente scolastico - che si verifica questa prevalenza femminile spiccata». Come mai? «Le ragazze di solito sono più mature. Ma è difficile rispondere a questa domanda. Penso che non ci sia una risposta giusta. E poi le domande le faccio io, che sono un uomo...», scherza. Quanto al numero di studenti, la presenza femminile è già schiacciante: su 1400 iscritti, due terzi sono ragazze.
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