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Liguabue incontra i giovani pazienti del Cancer Center di Humanitas: “Mi avete ricordato cosa significa lottare davvero”

Racconti, aneddoti, canzoni: un pomeriggio speciale a Rozzano. L’emozionante faccia a faccia con Elisabetta, una sua fan da poco dimessa. L’abbraccio dopo la confessione: “Durante il ricovero la playlist con le tue canzoni è stata la mia forza"

Rozzano, un pomeriggio con Ligabue

Rozzano, un pomeriggio con Ligabue per i giovani pazienti del cancer center di Humanitas. Nella foto mentre abbraccia una paziente

Milano – Una visita speciale per i giovani pazienti del Cancer Center di Humanitas a Rozzano: guest star della giornata il cantante Luciano Ligabue. Il rocker si è raccontando a tutto tondo, portando la sua carica di speranza, motivazione, fiducia. Il “Liga” nella sua visita ha raccontato la sua carriera dagli inizi fino ai successi, senza tralasciare le sconfitte, fondamentali per crescere e imparare lungo il cammino. L'incontro è stato organizzato nell'ambito del progetto AYA (Adolescents and Young Adults), una delle prime esperienze in Italia dedicata ai pazienti oncologici dai 16 ai 39 anni.

Inaugurato nel 2018 nel Cancer Center di Humanitas, AYA accompagna ragazzi e ragazze assistendoli nelle difficoltà quotidiane, sia in ospedale che nella vita privata, familiare e scolastico-lavorativa. Il giovane colpito dal tumore viene aiutato a re-integrarsi nella quotidianità attraverso un sostegno psicologico e la partecipazione attiva a momenti di formazione, giornate sportive, attività di gruppo. A questo si affiancano attività cliniche e di Ricerca per migliorare la diagnosi e la terapia dei tumori. 

L'ora dedicata all'incontro è trascorsa fra domande, consigli, aneddoti e curiosità che hanno coinvolto Ligabue sia dal punto di vista artistico che umano, attraverso uno scambio intimo e significativo per i giovani pazienti. "Ero pronta a varcare l'ingresso del Teatro Politeama di Palermo ma ho dovuto rinunciare al concerto per via delle terapie" - racconta fra le lacrime di commozione Elisabetta e continua: "Poi sono arrivata qui in Humanitas per proseguire il mio percorso di cura e proprio ieri sono stata dimessa. Incontrarti oggi risuona in me come un regalo speciale. Durante il ricovero in ospedale, la playlist con le tue canzoni è stata la mia forza, la mia vera cura".

Liga si avvicina per abbracciarla e le dice: "Il merito è tutto vostro. Siete voi che trovate la forza per affrontare questa battaglia. Le canzoni diventano una scintilla, sono onorato di sapere che nel tuo caso, queste canzoni, sono state scritte da me". "Mi piace trasmettere speranza - ammette Ligabue -. Scrivere arriva a tutti voi che mi ascoltate ma aiuta tanto anche me ad affrontare le difficoltà della vita, anche se mi ritengo una persona molto fortunata. Ho il privilegio di salire sul palco e vivere la festa dei concerti in giro per il mondo insieme a tutti voi che mi regalate emozioni ogni giorno". Ligabue ha salutato ognuno di loro personalmente, lasciando un abbraccio, una stretta di mano e tantissime dediche su quaderni, album e magliette. "Questo pomeriggio lo porterò sempre con me, grazie per avermi ricordato cosa significa lottare davvero. Tenete sempre botta".

Al fianco dei giovani pazienti AYA, progetto sostenuto da Fondazione Humanitas per la Ricerca, il team di medici e ricercatori guidato dalla dott.ssa Alexia F. Bertuzzi, responsabile dei sarcomi e dei tumori neuroendocrini del Cancer Center di Humanitas, diretto dal Prof. Armando Santoro.E' in questo contesto che si inseriscono attivita' di aggregazione, momenti di incontro e condivisione in cui i giovani pazienti vivono momenti di evasione, serenita' e spensieratezza insieme ad artisti del mondo dello spettacolo e della musica: fra questi sono passati a trovarli Amadeus e la moglie Giovanna, il fotografo Maki Galimberti, il food blogger Marco Bianchi e tanti altri.