MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Liguria Gate, chiuse le indagini a La Spezia. Per i fratelli Paletti accusa di corruzione

Ci sono voluti mesi di lavoro per ricostruire l’intreccio di legami tra Genova e Spezia nel Liguria Gate, che...

Gli imprenditori Raffaele e Mirko Paletti

Gli imprenditori Raffaele e Mirko Paletti

Ci sono voluti mesi di lavoro per ricostruire l’intreccio di legami tra Genova e Spezia nel Liguria Gate, che ha portato all’arresto, tra gli altri, anche dell’ormai ex presidente della Liguria Giovanni Toti. La Procura di Spezia ha firmato l’avviso di conclusione indagini per gli indagati Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto di Toti, per i fratelli milanesi Raffaele e Mirko Paletti, Giovanni Olcese e Ivan Pitto (di Genova), Francesco Fiorino (Sarzana), Alessandro Campagna (Vicenza), Saverio Cecchi (residente a Limite, Firenze), Massimo Gianello, Comitato delle borgate del Palio del Golfo, Filcasa, Frontemare Srl, Segnalvara Srl, Of srl, Ant srl, Liguria Screen.

Il filone spezzino della maxi inchiesta si è concentrato sull’ipotesi di voto di scambio che avrebbe coinvolto Cozzani in occasione delle elezioni 2020. Avrebbe promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori della comunità riesina di Genova. Con l’accusa di concorso in corruzione e turbativa d’asta, l’autorità giudiziaria spezzina aveva disposto nello scorso maggio gli arresti domiciliari anche Raffaele e Mirco Paletti imprenditori vicini a Matteo Cozzani e amministratori del Grand Hotel di Portovenere, indagati per aver concesso benefit in cambio di agevolazioni fornite dall’ex sindaco in favore delle loro società. Matteo Cozzani era stato arrestato il 7 maggio e dopo 50 giorni ai domiciliari l’ex braccio destro di Toti era tornato libero. Il Gip alla fine di giugno ha disposto la revoca della misura, derubricandola a obbligo di residenza a Genova, a divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 19. Anche il Gip spezzino aveva revocato i domiciliari per Cozzani che nel frattempo si era dimesso dall’incarico di capo di gabinetto della Regione Liguria a fine maggio. Proprio questa marcia indietro era stata valutata positivamente dal giudice nell’attenuare le esigenza cautelari disponendo per lui l’obbligo di dimora a Genova con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana e divieto di allontanarsi dall’abitazione di notte.

Massimo Merluzzi