
La senatrice a vita Liliana Segre
Milano, 27 marzo 2025 – Mentre ieri riceveva la cittadinanza onoraria di Venaria Reale, oggi Liliana Segre è stata al centro di un nuovo passaggio della sua denuncia agli odiatori che in rete l’hanno presa di mira, a partire dall’ottobre 2023 in poi, per la sua presunta scarsa empatia verso le vittime palestinesi dell’atroce guerra a Gaza. Ma che in realtà anche prima del 7 ottobre non avrebbero mancato di bersagliarla di insulti. Si è tenuta questa mattina, infatti, davanti al gip di Milano Alberto Carboni, l’udienza per l’opposizione alla richiesta di archiviazione di 17 presunti haters della senatrice a vita. "Nel 90 per cento dei casi gli insulti che riceve sono nazisti, è questo il punto, non sono insulti alla sua veneranda età o alle sue posizioni politiche, ma sono insulti nazisti".
Queste le parole di Vicenzo Saponara, legale della senatrice sopravvissuta alla Shoah. A chiedere di archiviare i diciassette, tra cui c’è anche chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, è il pm Nicola Rossato. Il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione ritenendo che i messaggi denunciati "devono essere contestualizzati all'interno del dibattito social" e quindi "devono essere valutati tenendo in considerazione le funzioni politiche ed istituzionali" della senatrice, nonostante si tratti di parole il cui uso viene definito "aspro, rozzo e sintomo di maleducazione e ignoranza". Insulti "nazisti", con l'aggravante della discriminazione razziale, invece, secondo il legale di Segre.
A chiedere di andare avanti nei confronti degli indagati, tra cui figura anche Chef Rubio, invece è stata la stessa senatrice Segre, dopo che il pm a gennaio aveva chiuso le indagini per la richiesta di rinvio a giudizio solo nei confronti di dodici persone, tra cui No vax e Pro Pal, anche residenti all'estero, accusate di diffamazione e minacce online, con l'aggravante della discriminazione dell'odio razziale.
L’opposizione riguarda anche altre aggressioni verbali sui social, contestate "a ignoti", perché non identificati dal pm. "Ho replicato al pm, anche perché ci sono dei casi in cui c'è l'insulto nazista, ma si costruisce un preteso contesto politico e si chiede l'archiviazione", ha aggiunto l'avvocato dopo l'udienza. Il giudice deciderà nei prossimi giorni, entro un paio di settimane, se accogliere l'archiviazione, disporre nuove indagini o ordinare l'imputazione coatta.