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Liliana Segre racconta l’amore per il marito Alfredo: “Vide subito il mio numero tatuato sul braccio e disse ‘so cosa è’. Ci innamorammo in un attimo”

La senatrice a vita ha la ricevuto la tessera d’onore della Anei, l’associazione degli internati nei lager nazisti. Alfredo Belli Paci, ricordato dalla vedova durante la cerimonia al cinema Anteo, conobbe sette campi di sterminio

Il conferimento della tessera Anei a Liliana Segre al cinema Anteo a Milano

Il conferimento della tessera Anei a Liliana Segre al cinema Anteo a Milano

Milano, 14 aprile 2025 – La senatrice a vita Liliana Segre ha ricevuto la tessera d'onore della Anei, l'associazione degli internati nei lager nazisti, un riconoscimento in cui è stato ricordato anche suo marito Alfredo Belli Paci, Internato Militare Italiano in sette lager nazisti.

Il ricordo

Al cinema Anteo, dove si teneva la cerimonia, la senatrice ha raccontato il loro incontro e l'amore che li ha legati per molti anni fino alla sua morte 17 anni fa. "Eravamo al mare quando ci siamo conosciuti - ha spiegato -, ero in costume e lui vide subito il mio numero tatuato sul braccio e disse 'so cosa è', per me era il mio nome in realtà quello ma la gente si stupiva perché non usavano i tatuaggi allora e io ero segnata a vita. Tra noi fu innamoramento immediato". "Mio marito mi amò per quella che ero - ha raccontato la senatrice -, con tutte le mie mancanze e tenne così tanto presente sempre questo" cioè che lei era tornata dal campo di sterminio e non aveva quasi più nessuno ad aspettarla a casa mentre lui ha ritrovato i genitori e la famiglia, "fu amore, fu vita e fu casa".

Negli anni "abbiamo parlato di tutto quello che c'era nelle nostre vite precedenti e tutti e due avevamo la sensazione dell'impossibilità di parlarne con la gente - ha detto ancora -, nessuno aveva voglia di ascoltarci, eravamo dei personaggi deludenti, da dimenticare, eravamo strani. Tra noi non eravamo deludenti e strani e l'amore ci ha permesso di essere noi stessi, come ognuno di noi era stato quando era prigioniero". 

L’attualità dolorosa

"Io sono una donna di pace. Soffro enormemente a vedere le guerre. Soffro per tutti i bambini, di qualunque etnia e religione. Quando penso che bambini devono diventare soldati, sento una ripugnanza assoluta per chi invece di sedersi per la pace manda uomini in guerra”, ha poi aggiunto. “Io che sono una donna di pace, mi sento inutile, sento che tutto quello che ho cercato di trasmettere è stato invano. Mi sento inutile quando accendo la televisione e vedo Gaza e l'Ucraina", ha ribadito.