MARIANNA VAZZANA
Cronaca

“Sayer”, l’imbrattatore seriale delle scuole di Milano: "Colpisce le facciate appena rifatte"

L’ultimo assalto a Turro. La denuncia del Coordinamento dei comitati. La “tag“ su altri muri all’Ortica e a Lambrate: la polizia locale sta indagando

L’ultimo assalto di Sayer a Turro. La denuncia del Coordinamento dei comitati. La “tag“ su altri muri all’Ortica e a Lambrate: la polizia locale sta indagando.

L’ultimo assalto di Sayer a Turro. La denuncia del Coordinamento dei comitati. La “tag“ su altri muri all’Ortica e a Lambrate: la polizia locale sta indagando.

Milano – Le scritte a colpi di bombolette spray sull’intonaco immacolato. Bersaglio del graffitaro “Sayer“ sono le facciate delle scuole, soprattutto se tinteggiate di fresco: l’ultimo assalto è alla primaria Pimentel di via Russo, in zona Turro, dove "i lavori di ristrutturazione e ripristino delle pareti ad opera del Comune erano terminati circa 10 giorni fa", fa sapere Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi ed esperta di graffitismo vandalico. "Sayer ha colpito nel weekend".

Lo stesso, stando alle “tag“, firme comparse sui muri, aveva precedentemente imbrattato l’istituto tecnico statale Pier Paolo Pasolini in via Bistolfi, zona Ortica, appena ripulito per mano di volontari del Coordinamento dei comitati milanesi. Stessa sorte per l’Istituto Vespucci in viale Rimembranze di Lambrate. "Tracce delle sue imprese in altri luoghi si trovano pure sui social: ci auguriamo che venga identificato e indagato. Le scuole sono luoghi da rispettare", evidenzia Minoletti. Le indagini su questo imbrattatore seriale sono in corso, a cura del Nucleo tutela decoro urbano della polizia locale.

Le attività non si fermano mai: negli ultimi 12 mesi, gli agenti hanno indagato 53 persone. Le perquisizioni ammontano a 27. Si aggiungono 30 sequestri (tra bombolette spray, pennarelli indelebili, computer, memorie usb e non solo), 207 trasmissioni di notizia di reato e 194 denunce. Tre le ultime perquisizioni, quella dello scorso 13 settembre a carico di cinque indagati tra i 20 e i 30 anni che facevano parte di diverse crew (bande) e si erano resi responsabili nel corso degli anni di numerosi imbrattamenti vandalici in città e nell’hinterland. Le indagini erano partite una mattina dello scorso gennaio, quando, all’alba, una pattuglia della polizia locale aveva colto in flagranza due writer. Da lì, le indagini e la scoperta di una rete di graffitari vandalici.

Si indaga ora su “Sayer“. "Questo caso – aggiunge Minoletti – fa emergere anche la necessità di elaborare delle strategie di mantenimento del decoro degli edifici pubblici e privati appena ripuliti, proprio per non vanificare gli interventi di ripristino e per non far credere che “pulire non serva, perché tanto tutto viene imbrattato di nuovo“. Come Coordinamento dei comitati milanesi avevamo suggerito la creazione di un registro dei Ral (Identificatore della cromia) gestito dal Comune su tutti i palazzi pubblici e privati per rendere più veloci i ripristini". Altra proposta, "lasciare delle latte di vernice del colore utilizzato, a portinai, condomìni, genitori delle scuole e volontari disposti a intervenire per ritinteggiare i muri in caso di imbrattamento".